AGI - Una delle evasioni più spettacolari di sempre: lo fu quella di Joaquin Guzman, "El Chapo", il 12 luglio 2015. Il barone messicano della droga fuggì dalla prigione di alta sicurezza di Altiplano per la seconda volta in 14 anni.
Guzman era stato visto per l'ultima la sera prima vicino alla doccia della prigione prima di sparire. Capo del Cartello di Sinaloa, organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di droga, El Chapo era già evaso nel 1993 dal carcere di Guadalajara dopo aver corrotto le guardie carcerarie.
In occasione della seconda fuga, le autorità messicane diffusero un video dell'audace evasione di El Chapo. Le immagini di due minuti riprese dalle due telecamere a circuito chiuso, monitorate 24 ore su 24 dalle guardie, lo mostravano passeggiare nervosamente in cella, andando più volte dal bagno al letto e viceversa. Un comportamento che fu giudicato normale per chi è confinato in uno spazio ristretto e che quindi non poteva destare allarme
Poco dopo, non ripreso, Guzman si infilò nel buco del diametro di mezzo metro scavato dietro la doccia da cui raggiunse una galleria lunga un chilometro e mezzo illuminata e ventilata che percorse con una moto incardinata su binari. Nelle immagini non si vedeva nemmeno il momento in cui l'allora 58enne boss si sfilò il braccialetto elettronico di sorveglianza.
Una telecamera si trovava all'angolo di una parete esterna alla cella e l'altra all'interno puntata verso la doccia, ma avevano due punti ciechi per rispettare la privacy del detenuto.
Un'imprudenza che fu tra i motivi alla base del licenziamento del direttore dalla prigione di massima sicurezza di Altiplano. Il governo messicano, in evidente imbarazzo per la seconda evasione del Chapo in 14 anni, offrì una taglia di 60 milioni di pesos, pari a tre milioni e 400 mila euro.
Il 58enne "El Chapo", soprannome che viene da 'chaparro', bassotto, per via del suo metro e 64 di altezza, era già evaso nel 1993 dalla prigione di Guadalajara nascosto tra la biancheria sporca, dopo aver corrotto le guardie carcerarie. In pochi anni era arrivato a dominare il traffico di droga verso gli Usa.
Dopo che sulla sua testa erano state messe taglie da 5 milioni di dollari dagli Usa e di 2 milioni dal Messico, Guzman era stato arrestato nuovamente nel febbraio 2014 in un hotel di Mazatlan, sulla costa pacifica del Messico, con un blitz delle autorità messicane e dei servizi segreti Usa