AGI - Una valanga di messaggi di auguri fa squillare centinaia di telefoni in un vecchio edificio di Makiivka, nell'Ucraina occidentale, che ospita le reclute russe appena mandate al fronte ucraino. I giovani soldati, inesperti e male armati, sorridono e cominciano a rispondere: è appena scoccata la mezzanotte e la nostalgia di casa si fa sentire.
A centinaia, forse migliaia di chilometri di distanza, però, qualcuno ha registrato quell'improvviso picco di traffico, tutto concentrato nello stesso posto. E trae la più logica delle conclusioni.
Puntare le batterie di missili Himars è un attimo e mentre ancora le reclute russe rispondono agli auguri, il tetto dell'edificio viene giù, sbriciolato dalle testate ad alto potenziale. Le munizioni immagazzinate vicino agli alloggi esplodono, amplificando la devastazione.
Le vittime sono decine - secondo fonti ucraine centinaia. Fatto sta che quattro giorni dopo l'attacco, i russi continuano a estrarre cadaveri dalle macerie.
Sul fatto che le forze ucraine abbiano sfruttato la geolocalizzazione dei cellulari delle reclute russe per 'prendere la mira' non ci sono più dubbi. Che l'abbiano fatto con l'aiuto di una potenza straniera in grado di mettere a disposizione una capacità di calcolo enorme è piuttosto probabile. Che le forze russe abbiano peccato di ingenuità è certo.
Il generale russo: "L'uso massiccio cellulari causa della strage"
"È evidente che la ragione principale di quanto accaduto sia stata l'accensione e l'uso massiccio di telefoni cellulari alla portata delle armi nemiche", ha ammesso il tenente generale russo Sergei Sevryukov. Se la sua affermazione si rivelasse vera, l'attacco sarebbe solo l'ultimo esempio del ruolo cruciale che la geolocalizzazione può svolgere nella guerra. E non sono stati solo i russi a sottovalutarne la pericolosità.
Nel 1996, missili aria-superficie russi uccisero il presidente separatista ceceno Dzhokhar Dudayev dopo aver individuato la sua posizione grazie al telefono satellitare che stava usando.
Nel gennaio 2018, l'esercito americano ha scoperto che i dati dell'app di fitness Strava Labs consentivano la localizzazione delle truppe nelle loro basi in Afghanistan, Iraq e Siria.
L'esperto: "I telefonini sono un pericolo in guerra"
Le morti di Makiivka servono a ricordare che "l'uso del cellulare sul campo di battaglia è estremamente pericoloso e raramente vale la pena rischiare", ha detto Joseph Shelzi, ricercatore associato presso il Soufan Center di New York.
Ciò è particolarmente vero in Ucraina, dove il governo "ha un alto livello di visibilità di ciò che accade sulla sua rete di telecomunicazioni nazionale. L'esercito ucraino ha dimostrato di essere molto abile nel mettere insieme pezzi di informazioni per prendere di mira le forze russe", ha aggiunto Shelzi.
Nella stessa Russia, i media pro-Cremlino e i blogger militari hanno affermato che "le forze russe non dovrebbero sottovalutare la capacità ucraina di sfruttare le scarse pratiche di sicurezza operativa in prima linea", ha riferito l'US Institute for the Study of War (ISW). Queste stesse fonti hanno invitato Mosca a "introdurre linee guida più rigorose sull'uso del cellulare tra i militari", ha aggiunto l'ISW.
"Tecnologia russa inadeguata"
Un altro nodo è l'inadeguatezza della tecnologia russa inadeguata. "La qualità tecnologica russa è un mito", ha detto Stephane Dubreuil, un esperto di telecomunicazioni francese.
Le truppe di Mosca usavano telefoni criptati all'inizio del conflitto ma "erano telefoni di vecchia generazione degli anni '80 e '90 che hanno avuto problemi. Così hanno iniziato a usare telefoni civili".
Ma l'uso di attrezzature civili per scopi operativi richiede il tipo di disciplina che è mancato all'esercito russo. Ciò è stato particolarmente vero dopo le gravi perdite di soldati esperti che sono stati sostituiti con truppe di riserva assemblate frettolosamente con addestramento insufficiente.
Qualunque salvaguardia sulle comunicazioni "può essere annullata molto rapidamente se le discipline delle comunicazioni vengono meno e l'accesso delle truppe ai dispositivi personali non è rigorosamente controllato", ha detto Nick Brown, analista di Janes.
L'evidente lacuna nella sicurezza delle comunicazioni della Russia si aggiunge ai problemi di logistica, intelligence, strutture di comando, attrezzature e coordinamento tattico. Mostra anche che Kiev ha spesso l'hardware migliore, grazie agli alleati occidentali.
Individuare le posizioni nemiche tramite la geolocalizzazione "richiede il tipo di calcolo in tempo reale e potenza di elaborazione di cui solo pochissimi governi al mondo sono capaci", ha affermato Dubreuil.
La Russia dovrà trovare un antidoto, dicono gli analisti. Anche se non c'è molta scelta, la più semplice sarebbe semplicemente "smettere di usare i telefoni sul campo di battaglia", ha detto Shelzi.