AGI - La Cina tenta di tornare alla normalità dopo l'allentamento della politica di zero Covid del governo cinese, nonostante l'esplosione di contagi dopo la decisione di convivere con il virus, e accelera sulla produzione di medicinali. I contagi starebbero rapidamente calando nelle metropoli di Pechino, Shanghai, Chongqing e Guagnzhou, città che sono state all'epicentro dell'ultima ondata di infezioni, secondo quanto riferisce il magazine economico-finanziario Caixin, ma in altre zone del Paese il Covid-19 continua a mordere, in particolare nelle province interne di Sichuan, Shaanxi, Gansu e Qinghai, dove il picco dei contagi è atteso verso la fine di gennaio.
Nel Sichuan, secondo quanto riferito dal locale Centro per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie, più dell'80% dei residenti sono stati contagiati. Gli scarsi dati diffusi dalle autorità sanitarie non riflettono, però, la reale situazione del Paese, dove stime dell'istituto britannico Airfinity parlano di circa novemila morti al giorno, per un totale di almeno centomila morti dal 1 dicembre, e oltre 18 milioni di contagi. Un banco di prova della diffusione del virus sarà proprio l'avvio dei quaranta giorni del periodo di viaggi all'interno del Paese per le festività del capodanno - il "chunyun" - che si protrarrà dal 17 gennaio al 25 febbraio prossimi.
Secondo le stime del mese scorso di China Railway, i passeggeri dei treni saranno il 90% del flusso del 2019, ultimo anno del periodo pre-pandemico, e i viaggi in treno giornalieri raggiungeranno quota nove milioni, cifre che rappresentano un aumento del 42% dei viaggi in treno rispetto allo stesso periodo del 2022. Lavoratori migranti, citati dal tabloid Global Times, mostrano sollievo per l'allentamento a livello nazionale, e non temono di contrarre il virus, da cui in molti dicono di essere già guariti. A preoccupare è soprattutto la gestione dell'epidemia nelle aree rurali, al centro di una circolare del meccanismo di prevenzione e controllo della pandemia del Consiglio di Stato: il governo cinese sottolinea l'importanza di forniture regolari di medicinali e la protezione dei gruppi più fragili, in vista dei rischi di aumento dei contagi per l'esodo e il contro-esodo interni legati alle feste.
Dopo le parole del presidente cinese, Xi Jinping, che vede una "luce di speranza" nella "nuova fase" della pandemia, i media statali tentano di rassicurare i cinesi sulla situazione dei contagi, mettendo da parte, almeno temporaneamente, le dure critiche ai Paesi che hanno imposto restrizioni, come il tampone obbligatorio, per chi arriva dalla Cina. Un editoriale dell'agenzia Xinhua sottolinea che l'attuale strategia di contenimento dei contagi è un approccio "scientifico e pianificato", deciso sulla base del cambiamento della natura del virus. Inoltre, secondo dati del Ministero dell'Industria e dell'Information Technology, la produzione di medicinali è accelerata, con farmaci come ibuprofen e paracetamolo che hanno raggiunto quota 190 milioni di pastiglie al giorno - cinque volte la quantità prodotta all'inizio di dicembre, quando, a seguito degli allentamenti a livello nazionale, le farmacie delle grandi aree urbane erano rimaste senza scorte - mentre la produzione di kit per il tampone ha raggiunto quota 110 milioni al giorno, il doppio rispetto a inizio dicembre.
Luce verde, intanto, è arrivata anche dall'Amministrazione Nazionale per i Prodotti Medici per l'importazione condizionata dell'anti-virale Molnupiravir, noto commercialmente come Lagevrio, prodotto dal gruppo farmaceutico statunitense Merck Sharp & Dohme, per l'uso di emergenza nel trattamento del Covid-19 nelle persone anziane o fragili.