AGI - L'uomo che il 28 ottobre aggredì in casa il marito della Speaker della Camera Nancy Pelosi si è dichiarato non colpevole. David DePape, 42 anni, si è presentato stamani davanti al giudice a San Francisco, California. L'uomo ha negato di aver teso un'imboscata a Paul Pelosi, nonostante le telecamere di sicurezza hanno mostrato DePape confessare alla polizia di aver tentato di vendicare Donald Trump.
DePape, in un interrogatorio reso pubblico all'inizio di dicembre, ha parlato di "missione suicida": il suo obiettivo era aspettare il ritorno a casa della Speaker, rapirla e sottoporla a un "processo", con l'accusa di aver messo "ingiustamente" sotto inchiesta l'ex presidente.
L'aggressore, che aveva colpito alla testa il marito di Pelosi, ha detto che tra i suoi obiettivi c'erano anche Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti, il governatore della California, il democratico Gavin Newsom, e l'attore Tom Hanks, che in passato si era schierato contro Trump. "Sono tutti corrotti a Washington - ha dichiarato DePape - e noi abbiamo bisogno di farli fuori".
Il giorno dell'aggressione l'uomo era entrato nell'abitazione di Pelosi portando uno zainetto con dentro un piccolo martello, un passaporto canadese, vitamine, indumenti intimi, matite, rasoio, spazzolino, soldi, confezioni di acqua, cellulare e guanti. Pelosi si era ritrovato l'uomo in casa, al quale aveva chiesto di poter andare in bagno.
Li' il marito della Speaker aveva il cellulare in carica, un particolare decisivo, che gli ha permesso di chiudersi nella stanza e dare l'allarme. All'arrivo della polizia, DePape aveva tentato di aggredire Pelosi, colpendolo alla testa. Arrestato, l'aggressore rischia vent'anni di carcere. Pelosi era stato ricoverato in ospedale, ed era stato dimesso pochi giorni dopo.