AGI - Buffalo è rimasto l'epicentro americano della tempesta artica che ha provocato più di cinquanta vittime in tutti gli Stati Uniti. Più della metà viveva in questa città di 270 mila abitanti, nella parte occidentale dello Stato di New York, da giorni sepolta sotto la neve.
Il "bomb cyclone", come lo chiamano gli americani, in questa area ha finora ucciso ventisette persone, tra cui molte rimaste congelate nelle auto bloccate dalla tempesta. Il bilancio delle vittime dovrebbe aumentare nelle prossime ore.
"È un tipo di tempesta - ha ammesso il sindaco, Byron Brown - che capita una volta nella vita, ma era previsto. Però affrontiamo anche venti forti che rendono la situazione ancora più dura".
Dopo tre giorni di emergenza, in queste ore si registrano piccoli segnali di miglioramento. Migliaia di persone escono dalle case in cerca di cibo. I soldati della Guardia nazionale stanno distribuendo aiuti nelle comunità isolate.
A complicare le operazioni di soccorso, però, ci sono le auto abbandonate in mezzo alla strada e ora sepolte dalla neve. In alcune di queste sono state trovate persone morte congelate, soprattutto per arresto cardiaco. Un uomo di ventisette anni è morto nella sua casa di Lockport dopo che la neve aveva bloccato le tubature esterne di una caldaia e finito per convogliare in casa le esalazioni di monossido di carbonio.
La nevicata dovrebbe finire martedì mattina, ma nella notte cadranno altri dieci-dodici centimetri di neve, che si aggiungeranno al metro e dieci caduto finora. È stato un Natale al buio per più di dodicimila utenze, cifra che, considerando la media di coloro che vivono in una casa, significa che il blackout di acqua, riscaldamento e luce ha riguardato almeno trentamila persone.
Buffalo è nello Stato di New York, ma non è New York, che dista più di 500 chilometri: i turisti nella Grande Mela sognavano la nevicata per rendere più magica l'atmosfera natalizia. Hanno trovato un tempo rigido, con punte di -6 e -10, ma nient'altro. Non ci sono state nevicate, solo una leggera spruzzata il 23 dicembre, subito sostituita dal sole. Oggi le temperature si sono alzate e la situazione dovrebbe migliorare nei prossimi giorni.
Il freddo record ha interessato un'area vasta che va dai Grandi Laghi vicino al Canada al Rio Grande lungo il confine con il Messico. Circa il 60% della popolazione statunitense e' stata raggiunta da un'allerta meteo e le temperature sono crollate drasticamente al di sotto del normale da Est delle Montagne Rocciose agli Appalachi.