AGI - In risposta al caos trasporto a Natale per lo sciopero indetto dai controllori ferroviari, il presidente Macron intende far varare una legge per "garantire la continuità del servizio pubblico in ogni circostanza" mentre il governo ha chiesto con vigore ai sindacati di rinunciare alla mobilitazione.
In Francia le festività di fine anno sono quindi all'insegna delle tensioni socio-lavorative con l'esecutivo e i sindacati ai ferri corti per lo sciopero indetto da domani fino a domenica, quando saranno cancellati due treni ad alta velocità TGV su cinque previsti per il fine settimana di Natale.
In Consiglio dei ministri, a nome del titolare dell'Eliseo il portavoce del governo Olivier Vèran ha chiesto ai ministri di riflettere a un "quadro normativo per far fronte a questa situazione nuova, che richiede modalità di riflessione nuove". In effetti Macron auspica un meccanismo che in qualche modo permetta di "garantire la continuità dei servizi pubblici in ogni circostanza".
La legge sul servizio minimo fatta varare nel 2007 dall'allora presidente Nicolas Sarkozy non obbliga in alcun caso la compagnia ferroviaria a far circolare un numero minimo di treni, ma solo ad assicurare un servizio già prestabilito, costringendo i dipendenti a notificare con 48 ore di anticipo la loro adesione o meno allo sciopero.
La compagnia ha quindi l'obbligo di stabilire e comunicare un apposito piano di trasporto entro 24 ore dallo sciopero. Nei casi più estremi il governo può procedere a delle requisizioni per garantire il funzionamento dei servizi pubblici. Ma questi possono essere utilizzati solo in caso di "urgenza, quando lo richieda la violazione osservata o prevedibile del buon ordine, della salute, della tranquillità e della pubblica sicurezza".
Lo sciopero di Natale mette a rischio almeno 200mila viaggiatori
Come precisato dal ministro dei Trasporti, Clèment Beaune, "non è questo il caso poichè una maggioranza di TGV circolerà nel fine settimana". Lo sciopero indetto a Natale - che rischia di far rimanere a piedi almeno 200mila viaggiatori sugli 800mila che hanno già acquistato un biglietto - è il risultato di un nuovo tipo di movimento sindacale al quale finora la compagnia ferroviaria non era mai stata confrontata. All'origine di questa protesta salariale c'è un collettivo di controllori e capotreni nato in rete, su Facebook, pertanto fuori dall'ambito sindacale tradizionale.
Al termine del Consiglio dei ministri, il portavoce del governo, Vèran, in un'intervista a France Info, ha chiesto "a tutte le persone che hanno annunciato di voler scioperare di rinunciare", facendo leva al loro senso di "responsabilità". E li ha anche esortati ad "ascoltare la legittima richiesta dei francesi di poter ricongiungersi con le loro famiglie". In precedenza, il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, aveva detto a Sud Radio: "Quello che ci aspettiamo dai vertici della SNCF oggi è che trovino una soluzione nelle prossime ore".
Vèran ha poi sottolineato che "ci invita a riflettere il fatto che un servizio pubblico essenziale come quello del treno viene colpito quasi da un giorno all'altro e ha un impatto duro, ingiusto e inutilmente sulla vita dei nostri concittadini". Il portavoce del governo ha poi assicurato che "sta prendendo le sue responsabilità" sia a breve termine, "sviluppando tutte le vie alternative di circolazione per consentire ai francesi sprovvisti di treno di potersi ricongiungere alle proprie famiglie". Poi a lungo termine, Vèran ha evocato "la necessità per il futuro di tener conto di questo nuovo tipo di movimento di sciopero che sfugge al dialogo sociale e che ha un forte impatto sulla permanenza dell'accesso a un servizio pubblico".
Il governo chiede responsabilità agli scioperanti
Altri ministri sono intervenuti sui media, castigando questo sciopero e chiedendo la "responsabilità" degli scioperanti. "Non è degno. Danneggia il diritto di sciopero" ha protestato su France 2 il ministro della Coesione territoriale, Christophe Bèchu. "Penso che decidere di scioperare il 24 e 25 dicembre leda il diritto di sciopero. Dopo gli anni che abbiamo vissuto, c'è questo bisogno di ritrovarsi. () 200 mila francesi che non potranno prendere il treno per trascorrere il Natale con i propri cari, non ne vale la pena" ha deplorato Bèchu.
Inoltre il ministro dei Trasporti Beaune ha dichiarato a Franceinfo che lo sciopero dei controllori della SNCF "costerebbe probabilmente un centinaio di milioni di euro all'azienda pubblica", chiedendo la ripresa delle discussioni, anche perché lo stesso copione rischia di ripetersi il prossimo fine settimana, quello di Capodanno, in cui un secondo sciopero è stato indetto con le stesse motivazioni dei lavoratori.