AGI - Il corpo di un giovane manifestante morto in custodia della polizia, in Iran, ha mostrato segni scioccanti di tortura, dopo essere stato riesumato dalla famiglia, che ne ha dato notizia. Si tratta del primo caso del genere emerso in questi tre mesi di proteste anti-governative nel Paese, duramente represse dalle autorità. Hamed Salahshoor, un tassista di 23 anni, è stato arrestato vicino a Izeh il 26 novembre, come hanno riferito i suoi famigliari all'edizione farsi della Bbc.
Quattro giorni dopo, hanno detto i parenti, le forze di sicurezza hanno detto a suo padre che Hamed era morto e gli hanno fatto dichiarare che aveva avuto un infarto. Ma il suo corpo mostrava i segni di gravi ferite alla testa e pesanti interventi chirurgici. "La sua faccia era fracassata. Il suo naso, la mascella e il mento erano rotti. Il suo busto dal collo all'ombelico e sopra i suoi reni era stato ricucito", hanno raccontato due cugini della vittima aggiungendo che il ragazzo aveva partecipato alle manifestazioni iniziate con la morte, in custodia della polizia morale, della 22enne Mahsa Amini.
"Poche ore prima del suo arresto, Hamed aveva ricevuto la notizia di aver ottenuto un lavoro presso il ministero del Petrolio", ha riferito una fonte vicina alla famiglia. Ha poi chiamato sua madre e le ha detto che aveva "finalmente trovato un buon lavoro", ha aggiunto la stessa fonte. Salahshoor ha poi preso dei passeggeri sul taxi nella città meridionale di Isfahan e ha iniziato il viaggio di 185 chilometri verso Izeh.
Non è mai tornato a casa, perché il suo taxi è stato fermato a un posto di blocco vicino a Izeh ed è stato preso in custodia. I cugini di Salahshoor hanno detto che suo padre è stato informato il 30 novembre della sua morte e che è stato costretto a firmare un documento in cui dichiarava che il figlio aveva subito un infarto.
L'uomo ha dovuto anche promettere di non tenere un funerale pubblico. Agenti di sicurezza hanno seppellito il corpo di Hamed di notte in un villaggio a 30 km da Izeh, alla sola presenza dei suoi genitori. Il giorno successivo, la famiglia ha riesumato il suo corpo per poterlo seppellire a Izeh. È stato allora che, oltre a trovare le prove che era stato torturato e sottoposto a un intervento chirurgico, i parenti hanno trovato segni che non gli era stata data un'adeguata sepoltura musulmana, che richiede che il corpo nudo del defunto sia lavato e avvolto in un panno.