AGI - Un francese partito volontario per combattere con le truppe ucraine contro la Russia, ferito a novembre da una mina nel Donbass, è in attesa del rimpatrio organizzato dal Ministero degli Esteri di Parigi.
"Sono stato ferito il 27 novembre scorso in una foresta mentre il nostro battaglione stava entrando nella regione di Lugansk, a nord-est di Svatove", ha spiegato per telefono il volontario, Maxime Bronchain, 32 anni, attualmente ricoverato in un ospedale militare di Kiev. A sostenerne il morale, come racconta France Press, è anche l'amore per una giovane ucraina che ha conosciuto nel periodo di guerra.
Bronchain racconta: "Sono saltato su una mina e sono rimasto gravemente ferito al piede sinistro. Anche un americano che era con me è saltato su una mina, poi su un'altra nel tentativo di aiutarmi. è morto mentre lo evacuavano..." ha aggiunto il francese, che faceva parte di una unità di ricognizione composta da una ventina di combattenti stranieri, "cinque dei quali francesi", arruolati nella legione internazionale.
Bronchain ha già subìto cinque operazioni a seguito della ferita e ha rifiutato l'amputazione, ma teme ormai di perdere il piede. In contatto con l'ambasciata di Francia in Ucraina, il volontario aspetto di essere rimpatriato. "Ci sono seri rischi di infezione e gli ucraini soffrono della penuria di morfina", lamenta il fratello del volontario, Florent, che è stato contattato da France Press.
"L'ambasciata francese in Ucraina, in accordo con l'unità di crisi e di sostegno, fornisce l'assistenza necessaria al nostro compatriota come si fa per tutti i connazionali in difficoltà", ha commentato il ministero degli Esteri, assicurando che "in considerazione delle sue condizioni, Bronchain sarà trasportato fuori dall'Ucraina per un'evacuazione verso la Francia".
Il Quai d'Orsay coglie l'occasione per "rimarcare i rischi di andare in Ucraina, che è classificata come zona rossa. Ogni viaggio di qualsiasi genere è formalmente sconsigliato".
Occupato nel settore della ristorazione nell'est della Francia, Maxime Bronchain decise di partire per l'Ucraina a maggio "accogliendo l'appello del presidente Zelensky", il quale dopo l'invasione russa del 24 febbraio scorso aveva invitato apertamente gli stranieri a unirsi a una "legione internazionale" per difendere l'Ucraina. Spiega il volontario, che aveva già servito un anno nell'esercito francese quando aveva 18 anni: "Avevo voglia di rendermi utile. Qui le persone ci accolgono come liberatori e ci stringono fra le braccia".
Bronchain è padre di un bambino che è rimasto in Francia e adesso intende sposare una ragazza ucraina originaria di Odessa, incontrata in questi mesi di guerra.