AGI - Si diffondono in Perù le proteste contro il nuovo governo e negli scontri con la polizia restano uccisi due manifestanti nella città meridionale di Andahuaylas. I dimostranti invocano uno sciopero nazionale e chiedono nuove elezioni e il rilascio dell'ex presidente detenuto, Pedro Castillo.
Le proteste sono aumentate, in particolare nelle città del nord e delle Ande, da quando mercoledì il Parlamento del Perù ha destituito il presidente Castillo che aveva tentato un "golpe" sciogliendo il Congresso. Dina Boluarte, ex procuratore e vicepresidente di Castillo, ha subito prestato giuramento per sostituirlo.
E sabato ha presentato il suo nuovo gabinetto, un gruppo dal profilo indipendente e tecnocratico che comprende otto donne. Boluarte ha nominato primo ministro l'ex procuratore Pedro Angulo.
Dopo l'impeachment, Castillo è stato arrestato e domenica i manifestanti nelle città dell'interno del Paese, tra cui Cajamarca, Arequipa, Huancayo, Cusco e Puno, ne hanno chiesto il rilascio. Nuovi scontri sono scoppiati tra manifestanti e polizia nella città meridionale di Andahuaylas, provocando due morti e almeno cinque feriti - tra cui un agente di polizia - mentre secondo le autorità locali i manifestanti tentavano di prendere d'assalto l'aeroporto della città.
La polizia antisommossa è stata schierata all'aeroporto per contenere le migliaia di dimostranti ad Andahuaylas, che si trova nella regione natale di Boluarte, Apurimac. I manifestanti hanno sparato fionde e lanciato pietre, mentre la polizia ha risposto con gas lacrimogeni, come mostrano le immagini trasmesse dalla tv locale.
Una stazione di polizia nella città Apurimac di Huancabamba è stata incendiata, ha riferito la radio Rpp. "Esorto le persone a mantenere la calma", ha detto il ministro dell'Interno, Cesar Cervantes, annunciando la seconda morte poco dopo che la polizia ha confermato la prima.
L'ufficio del difensore civico nazionale per i diritti umani ha affermato che uno dei deceduti era un adolescente che si era unito alle manifestazioni. Gli scontri di sabato ad Andahuaylas hanno provocato il ferimento di sedici civili e quattro poliziotti.
Domenica pomeriggio il Congresso di destra si è riunito in una sessione d'emergenza per discutere della crisi, ma è stato sospeso dopo una vera e propria rissa. Nelle immagini diffuse dai social media, si vede un uomo che prende a pugni un collega e poi vari membri del Congresso che si spintonano. Nel frattempo, i sindacati rurali e le organizzazioni che rappresentano i popoli indigeni hanno chiesto uno "sciopero a tempo indeterminato" a partire da martedì a sostegno di Castillo, lui stesso figlio di una famiglia contadina.
Tra le altre richieste, la sospensione del Congresso, elezioni anticipate e una nuova costituzione, nonché l'immediato rilascio di Castillo, secondo una dichiarazione del Fronte agrario e rurale del Perù, che raggruppa una dozzina di organizzazioni. Il Fronte rurale sostiene che Castillo "non ha perpetrato un colpo di stato" mercoledì quando ha annunciato la sospensione del Congresso e ha detto che si sarebbe pronunciato per decreto.
A Lima, il partito di sinistra Perù Libero ha organizzato una manifestazione domenica pomeriggio nella storica Plaza San Martin, epicentro delle manifestazioni politiche del Paese. Con il suo background come insegnante rurale e leader sindacale, e con pochi contatti con le èlite della nazione, Castillo ha sempre ottenuto il forte sostegno delle regioni andine. Il presidente destituito è stato arrestato mentre si recava all'ambasciata messicana per chiedere asilo, e i pubblici ministeri lo hanno accusato di ribellione e cospirazione. Le richieste di nuove elezioni arrivano quando recenti sondaggi mostrano che quasi nove peruviani su 10 disapprovano la legislatura della nazione.