AGI - "La Federazione russa continuerà a lottare sempre per i suoi interessi nazionali: prima con mezzi pacifici, ma se questo non servisse, utilizzerà ogni mezzo disponibile". Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin, parlando con i membri del Consiglio per i diritti umani, in videoconferenza.
Putin ha avvertito che la minaccia di una guerra nucleare è "in aumento", ma allo stesso tempo ha insistito sul fatto che Mosca "non ha mai parlato" di usare l'atomica che considera però uno "strumento di difesa" per rispondere a un eventuale attacco. Poi ha accusato gli Stati Uniti di aver dispiegato "in Paesi terzi armi tattiche nucleari" cosa che la Federazione "non ha fatto e non farà".
Però non c'è molto da rallegrarsi perchè "l'operazione militare speciale in Ucraina può diventare un processo a lungo termine. L'emergere di nuovi territori è un risultato significativo per la Russia, il Mare di Azov è diventato un mare interno, anche Pietro I aveva lottato per l'accesso a questo mare. Soprattutto", ha proseguito Putin, le persone che vivono lì sono con noi e sono milioni, questo è il risultato più importante".
Il presidente ha poi garantito che "la Russia non ha trasferito e non trasferirà armi nucleari a nessuno, ma difenderà i suoi alleati con tutti i mezzi disponibili. Parlare di un'ulteriore mobilitazione in Russia non ha senso - ha concluso - non è necessaria".
Questa mattina il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov ha fatto una cauta apertura: "Se c'è una proposta seria su come fermare il conflitto in Ucraina, siamo pronti a parlarne, ma questa deve tenere in conto gli interessi della Russia".
Pronta la replica del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. "Quello che stiamo vedendo ora è che la Russia sta cercando di imporre una sorta di congelamento a questa guerra, almeno per un breve periodo, in modo che possa riorganizzarsi, riparare, riprendersi e poi provare a lanciare una grande offensiva più grande la prossima primavera".
Possibile un dialogo con gli Usa
La Russia non sta valutando possibili concessioni unilaterali nel dialogo sulla stabilità strategica con gli Stati Uniti, ma è pronta a riprendere questo dialogo su una base paritaria ed equilibrata. Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo, Sergey Ryabkov, in un'intervista rilasciata al quotidiano Izvestia, secondo quanto riposrta l'agenzia Tass.
"Se e quando gli americani saranno pronti a riprendere il dialogo sulla stabilità strategica, noi saremo pronti. Sappiamo che non sarà un compito facile, perché il dialogo è andato avanti con difficoltà e ora possono esserci alcuni elementi aggiuntivi nella posizione degli Usa che non saranno graditi a noi, ma, dopo tutto, spetta a loro decidere", ha spiegato Ryabkov.
"Il dialogo può essere portato avanti solo su una base paritaria, pragmatica ed equilibrata. E ci si possono aspettare risultati solo se la controparte capisce che le concessioni unilaterali da parte della Russia sono fuori discussione. Questa non e' un'opzione, non viene nemmeno presa in considerazione".