AGI - Il mercato azionario di Hong Kong è andato oltre il 3% nelle prime contrattazioni, incoraggiato dall'allentamento da parte delle autorità cinesi della politica draconiana anti-Covid che sta pesando sull'economia. L'indice Hang Seng ha guadagnato 668,45 punti (+3,58%) a 19.343,80 punti nelle contrattazioni mattutine. Nella Cina continentale, lo Shanghai Composite Index è salito di 42,67 punti (+1,35%) a 3.198,81 punti e lo Shenzhen Composite Index è cresciuto di 17,31 punti (+0,85%) a 2.061,92 punti. Effetto di un approccio più pragmatico alla lotta al Covid adottato dalle autorità cinesi, dopo le recenti proteste in tutto il Paese per chiedere anche maggiori libertà politiche.
La dura strategia "zero Covid" - che ha visto le principali città, tra cui Pechino e Shanghai, bloccate per mesi - è stata indicata come la causa di un forte rallentamento della crescita economica quest'anno e ha fatto tremare i mercati. Il passaggio alla riapertura ha contribuito ad alimentare "l'ottimismo del mercato sui venti di coda di una probabile accelerazione della crescita nel 2023 per gli asset sensibili alla Cina", ha dichiarato Stephen Innes di SPI Asset Management.
I negozi riaprono e i test molecolari sono meno severi, mentre le norme sanitarie vengono allentate in altre città cinesi, tra cui Pechino e Shanghai, una settimana dopo le storiche proteste. Nella capitale, che conta 22 milioni di abitanti, molti negozi hanno riaperto durante il fine settimana e i cittadini hanno potuto utilizzare i trasporti pubblici senza dover esibire un risultato negativo del test eseguito da meno di 48 ore.
La stessa misura è stata adottata a Shanghai, dove il tampone è stato eliminato anche per l'accesso ad alcuni luoghi pubblici, come parchi e attrazioni turistiche. La megalopoli finanziaria di 25 milioni di persone è stata sottoposta a severe restrizioni per più di due mesi in primavera, dopo un'epidemia di Covid. Una misura altamente impopolare che ha avuto un impatto anche sull'economia del Paese.
Una settimana fa, la rabbia che covava da mesi contro la rigida politica "zero Covid" è esplosa con manifestazioni in una dozzina di città cinesi, con una intensità che non si vedeva dai tempi delle mobilitazioni pro-democrazia di Tiananmen nel 1989. Lo stesso presidente cinese ha riconosciuto che la variante Omicron, meno letale, "apre la strada a una maggiore flessibilità nelle restrizioni", secondo le dichiarazioni del presidente del Consiglio europeo Charles Michel, in visita a Pechino la scorsa settimana, riportate da un funzionario dell'UE.