AGI - La Scozia ha appena festeggiato la sua festa nazionale il 30 novembre a suon di cornamuse, cortei in kilt e pranzi a base di haggins. Ma chi ha avuto un ruolo da protagonista è stato lo Scotch Whisky, versato per l’occasione a fiumi, il quale per altro proprio in questi giorni è stato oggetto d’un ritrovamento da record proprio a Edimburgo: un idraulico, chiamato in una casa privata della capitale scozzese per un intervento di manutenzione, ha ritrovato una bottiglia “strainvecchiata”, risalente nientemeno che all’età vittoriana, cioè a 135 anni fa con dentro un biglietto: “James Ritchie e John Grieve hanno posato questo pavimento, ma non hanno bevuto il whisky. Chiunque trovi questa bottiglia può pensare che la nostra polvere stia volando lungo la strada". La data contrassegnata sul biglietto risale al 6 ottobre 1887.
Con questo ritrovamento lo Scotch scozzese toglie un altro primato, assegnato a un gin olandese ritrovato in Australia e il cui biglietto è rimasto al suo interno invece, “solo” per 132 anni, tre di meno del nuovo primatista. La bottiglia di gin sarebbe stata lanciata in mare da un marinaio tedesco, stando a quanto si legge nella newsletter del Gambero Rosso.
Tuttavia, secondo la Scotch Whisky Association quello conseguito con la bottiglia ritrovata non sarebbe l’unico primato raggiunto: infatti, secondo i dati diffusi dalla stessa Iwsa il distillato scozzese avrebbe raggiunto oggigiorno una vendita pari a “ben quattro bottiglie al secondo”. Tant’è che nel 2021 sono state 1,3 miliardi le bottiglie di Scotch Whisky distribuite in tutto il mondo, per un valore pari a 4,5 miliardi di sterline.
Al momento le zone di produzione sono Highlands, Islands, Speyside, Islay, Campbeltown e Lowlands “e le distillerie sono 141, di cui 20 nate negli ultimi cinque anni, mentre le persone impiegate nel comparto sono più di 11mila”. Un comparto che, da solo, “supera, a volume e valore, l’unione di American, Irish e Japanese Whisky”. Con un occhio al futuro, secondo l’Iwsa, il whisky scozzese “registrerà una crescita annua del 3,5% da qui al 2025”.
Secondo una nota dell’ufficio Italiano di Scottish Development International presso il Consolato Generale del Regno Unito a Milano “anche il rapporto commerciale tra Scozia ed Italia nel settore dei distillati è in costante crescita, nonostante le difficoltà legate alla pandemia e all’uscita del Regno Unito dal mercato unico”.