AGI - Il presidente Joe Biden ha chiesto ai leader della commissione elettorale del Partito democratico di fare della Carolina del Sud il primo Stato tra quelli chiamati alle primarie. A seguire, New Hampshire e Nevada nello stesso giorno, una settimana dopo, e a seguire Georgia e poi Michigan.
La proposta ha spiazzato molti membri del partito, perché scombussola un po' i piani organizzativi: i primi Stati sono generalmente quelli che raccolgono più donazioni in vista delle primarie presidenziali, ma la decisione di Biden nasce da un'esigenza politica: finora l'ordine tradizionale vedeva prima l'Iowa e poi il New Hampshire cominciare la tornata di primarie, ma quelli sono due Stati a stragrande maggioranza bianca.
Nelle primarie del 2020 Biden era finito nelle retrovie all'inizio, ma aveva svoltato proprio dopo l'appuntamento in Carolina del Sud, in cui la sua candidatura aveva mobilitato la popolosa comunità afroamericana. "Dobbiamo assicurarci - ha spiegato il presidente in una lettera inviata alla commissione - che gli elettori di colore abbiano molto prima una voce nella scelta dei nostri candidati e per tutta la finestra delle consultazioni".
"Come dissi nel febbraio 2020 - ha aggiunto - non puoi conquistare la nomination democratica e vincere le elezioni se non hai uno straordinario sostegno degli elettori di colore, e questo include afroamericani, ispanici, americano-asiatici e elettori delle isole del Pacifico".
La segnalazione di Biden è un altro indicatore della sua volontà di candidarsi e cercare una rielezione. Nella stessa lettera il presidente ha aggiunto che non vuole legare il partito a questa scelta anche nel 2028, quando lui, nel frattempo superata l'età massima, non potrebbe correre, se si candidasse nel 2024 e venisse eletto. "La commissione - ha spiegato - dovrebbe rivedere il calendario ogni quattro anni, per assicurare che rifletta i valori e la diversità del nostro partito e del nostro Paese".
Il piano è destinato a creare malumori e resistenze. Nel 2020 il primo Stato a essere chiamato al voto era stato l'Iowa, seguito una settimana dopo dal New Hampshire, e undici giorni dopo dal Nevada. La South Carolina era stata chiamata solo al quarto turno, il 29 febbraio, venticinque giorni dopo l'inizio delle primarie. I Democratici del New Hampshire hanno già dichiarato che non sono disposti ad accettare la proposta di Biden.
"Non è stato il partito a dare al New Hampshire il primo posto alle primarie - hanno commentato i Democratici dello stato della costa est - e non sarà il partito a portarci via questo diritto". "è una notizia deludente", ha dichiarato il presidente del partito in New Hampshire, Ray Buckley. La senatrice Jeanne Shaheen ha definito la proposta di Biden "deludente in modo tremendo", e la collega Maggie Hassan ha parlato di dichiarazione "profondamente forviante". Resistenza anche tra i Democratici dell'Iowa: "Noi - hanno detto i rappresentanti locali del partito - difenderemo la posizione dell'Iowa nel processo delle primarie".
Se la commissione elettorale del partito dovesse accettare i suggerimenti di Biden, sarebbe un cambiamento clamoroso: l'Iowa è il primo Stato a essere consultato fin dal 1972. Inoltre entrerebbe in collisione con il calendario dei Repubblicani, che hanno confermato l'ordine classico: Iowa, New Hampshire, South Carolina e Nevada. Secondo il piano Biden, la South Carolina sarebbe chiamata per prima al voto il 6 febbraio, con Nevada e New Hampshire insieme il 13, la Georgia il 20 e il Michigan il 27. La proposta dovrà essere approvata dalla commissione all'inizio del prossimo anno.