AGI - Nel 1981 invitò un'amica a casa, la uccise, ne stuprò il cadavere e poi la mangiò. Issei Sagawa, il "cannibale di Kobe", è morto all'età di 73 anni, e nel corso della sua vita non ha trascorso che qualche giorno in carcere.
Sagawa, deceduto a causa di una polmonite, passò alla storia dell'orrore per i fatti accaduti a Parigi 41 anni fa, quando decise di mettere fine alla vita della studentessa olandese Renee Hartevelt con un colpo di fucile alle spalle. Fu arrestato mentre cercava di disseminarne i resti, dopo averne fatto pasto per tre giorni, nel parco Bois de Boulogne.
L'estradizione e la beffa
In Francia fu definito pazzo, e ne fu disposto il trasferimento in un istituto psichiatrico, ma il padre riuscì in seguito a farlo estradare in Giappone, dove fu dichiarato sano di mente. Le accuse messe in piedi in Francia erano cadute, e Sagawa ha potuto trascorrere la sua vita da uomo libero, impunito e mai pentito di ciò che fece. Anzi, trasse profitto finanziario da quel delitto scrivendo e vendendo libri in cui narra, tra l'altro, i passaggi atroci della fine della studentessa. Di recente aveva detto in un'intervista a Vice di essere "ossessionato dal cannibalismo". "Il mio desiderio di mangiare una donna - aggiunse - è diventato imperativo".