AGI - Kanye West ci riprova. Dopo il flop nel 2020 il rapper afroamericano vuole candidarsi alle presidenziali del 2024. L'artista e producer, 45 anni, che ha legalmente cambiato il proprio nome in Ye, ha postato sui social un video con il nuovo logo che lo accompagnerà nella campagna elettorale: "Ye 24". Ma in linea con il personaggio, che si sta attirando polemiche e accuse per il suo antisemitismo e le teorie complottiste, il rapper ha anche rivelato di aver chiesto a Donald Trump, nel corso di una visita a Mar-a-Lago, in Florida, se vuole fargli da vicepresidente.
#YE24 pic.twitter.com/OR60id12oS
— ye (@kanyewest) November 25, 2022
Il tycoon avrebbe reagito urlando: l'idea di diventare il vice-Commander in Chief di un altro non gli è piaciuta. In un video intitolato "Mar-a-Lago Debrief", 'rapporto su Mar-a-Lago', West ha raccontato: "Trump ha cominciato in pratica a urlare, dicendomi che perderò". "E io - ha aggiunto - ho avuto la reazione tipo, 'ehi, Trump, calma, stai parlando a Ye". Due anni fa West aveva ottenuto appena 70 mila voti, ma questa esperienza disastrosa non lo ha scoraggiato.
Il lancio della candidatura arriva in coda a un periodo controverso per West: a inizio ottobre il rapper ha scatenato polemiche quando ha partecipato alla settimana della moda a Parigi indossando una maglietta con scritto "White Lives Matter", frase adottata dai suprematisti bianchi in risposta al Black Lives Matter utilizzata dagli afroamericani.
Il rapper aveva poi risposto, definendo i suoi accusatori gente pagata dagli ebrei. In un'intervista televisiva, il producer ha rilanciato i suoi commenti antisemiti, provocando la rottura di collaborazioni commerciali con giganti dell'abbigliamento sportivo e della moda come Gap, Adidas e Balenciaga. West ha rivelato di aver perso "due miliardi di dollari in un solo giorno".
Rispetto a due anni fa, il rapper ha deciso almeno di muoversi in anticipo. Nel 2020 aveva annunciato la sua discesa in campo troppo tardi. Alla fine aveva tenuto solo un comizio, finito in modo surreale con lui in lacrime a parlare di aborto come un predicatore evangelico. Candidato in soli dodici Stati, il suo era stato un flop storico.
Adesso sembra deciso a fare le cose con serietà: conterà anche su un direttore della campagna elettorale, Milo Yiannopoulos, ex giornalista inglese di destra, famoso per i suoi commenti offensivi nei confronti di musulmani e donne, in passato collaboratore della rappresentante del Congresso, la repubblicana e complottista Marjorie Taylor Greene.