AGI - Twitter potrebbe farcela. È a metà del guado. Portato a casa il mese terribile dei licenziamenti, la piattaforma di Elon Musk la scorsa settimana si è lasciata alle spalle, per ora senza (troppi) scossoni, la partita Donald Trump. L'ex presidente Usa sabato è stato reintegrato dopo due anni di ban grazie a un sondaggio forte di 15 milioni di voti che l’ha dato vincente con il 52% delle preferenze.
L’ex presidente si è ripreso i suoi 80 e passa milioni di follower, ma per ora tace, ovvero non twitta. Magari in attesa di tempi migliori e di capire cosa fare con Truth Social, la sua piattaforma.
Una buona notizia per Musk, che ha visto confermata la sua scelta da “assolutista della libertà” e ha portato a casa il primo tempo: se escludiamo i mugugni dei democratici (che però non hanno la minima intenzione di dire ciao alla piattaforma), le defezioni degli inserzionisti (che torneranno) e i colpi di tosse degli attivisti per i diritti civili.
Ora però c’è il secondo tempo: il mese dei mondiali in Qatar, uno stress test per ogni social, ma più di tutti per Twitter, vero contenitore compulsivo di foto, meme, video e testi. La competizione è uno degli eventi mediatici più seguiti al mondo e, come la maggior parte degli eventi sportivi di questo genere, scatena una valanga di reazioni e contenuti su Twitter.
Ogni gol, cartellino giallo e parata di un portiere innesca livelli straordinari di tweeting simultaneo da parte dei tifosi, che anche nei momenti migliori potrebbero causare cascate di down che portano a tempi di inattività prolungati per la piattaforma. Ce la farà a tenere il microblogging, in cura dimagrante e alleggerito di oltre la metà dei dipendenti (perdeva 4 milioni di dollari al giorno prima di essere rilevato)? Riuscirà a tenere a freno gli estremisti da tastiera? Per ora regge. Elon Musk potrebbe avercela fatta anche questa volta. È una notizia.
Dicevamo, non troppi scossoni. A stritolare il social non sarà certo la polemica sul ritorno dell’ex presidente bannato il 6 gennaio 2021 in seguito ai fattacci di Capitol Hill.
I am asking for everyone at the U.S. Capitol to remain peaceful. No violence! Remember, WE are the Party of Law & Order – respect the Law and our great men and women in Blue. Thank you!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 6, 2021
Intanto la piattaforma si gode la polarizzazione (un bel po’ di visibilità non guasta mai): da una parte i liberal che hanno espresso timore per il futuro del social, dall’altra molti repubblicani, che hanno applaudito la decisione.
“Benvenuto @realDonaldTrump”, ha twittato il profilo dei Repubblicani della commissione Giustizia della Camera, quella che lanciò due volte l’impeachment all’ex presidente. “Il 2023 - ha aggiunto il deputato del Texas, Troy Nehls - sarà un grande anno. E il 2024 sarà ancora migliore”. Paul Gosar, dell’Arizona, ha scritto: “È tornato”.
BREAKING: Elon Musk has reinstated Donald Trump’s Twitter account.
— Congressman Troy Nehls (@RepTroyNehls) November 20, 2022
2023 is going to be great.
2024 will be better.
“Sono disgustato”, ha invece commentato il democratico dell’Oregon, Jeff Merkley. Derrick Johnson, presidente del Naacp, l’organizzazione in difesa degli afroamericani, ha chiesto agli inserzionisti di lasciare il social: “Nella Twittersfera di Musk puoi incitare un’insurrezione a Capitol Hill che ha portato a numerosi morti e avere ancora la possibilità di propagare messaggi d’odio e complottisti. Ogni inserzionista che finanzia Twitter dovrebbe sospendere immediatamente le campagne pubblicitarie”.
Any advertiser still funding Twitter should immediately pause all advertising now.
— Derrick Johnson (@DerrickNAACP) November 20, 2022
Altri ancora hanno invitato gli utenti di Twitter a ricordare l'insurrezione del 6 gennaio 2021: "682 giorni fa gli insurrezionalisti hanno saccheggiato il Campidoglio degli Stati Uniti e ore dopo il 68% dei repubblicani alla Camera ha votato per finire il lavoro dei rivoltosi e fare di Trump un dittatore", ha scritto il democratico Bill Pascrell. "Non dimenticatelo mai”.