AGI - La procura federale del Brasile ha aperto un'indagine a carico dell'ex campione di Formula 1 Nelson Piquet per le sue dichiarazioni violente e offensive contro il presidente eletto di sinistra, Luiz Inacio Lula da Silva.
Piquet, tre volte campione del mondo e fervido sostenitore del presidente uscente di estrema destra, Jair Bolsonaro, è chiamato a testimoniare dinanzi la polizia federale, per rispondere a una serie di domande in particolare sul video che lo incrimina.
"Cacciamo questo figlio di p... di Lula. Lula, lì nel cimitero", ha affermato Piquet in un filmato ampiamente visualizzato e condiviso sui social, mentre partecipava a una delle tante proteste in corso in Brasile per contestare la vittoria del leader del Partito dei Lavoratori (PT).
Per la procura federale, le parole di Piquet "incitano al rovesciamento del governo eletto, nonché alla pratica della violenza contro Lula da Silva", che sarà presidente del Brasile per la terza volta dal 1 gennaio 2023.
"Le dichiarazioni di Piquet non si limitano a semplici espressioni di opinione, ma costituiscono una concreta forma di istigazione nei confronti della popolazione", hanno dichiarato i pubblici ministeri.
"È una persona di pubblica notorietà e quindi dovrebbe sapere che le sue dichiarazioni possono potenzialmente influenzare migliaia di persone" hanno sottolineano gli stessi magistrati.
Lula ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali di domenica contro Bolsonaro, del quale Piquet è un sostenitore dichiarato, con un margine stretto di 50,9% contro 49,1%.
Da allora migliaia di supporter del capo di stato di estrema destra hanno bloccato le strade in tutto il Paese per respingere la vittoria di Lula, mentre altri hanno manifestato fuori dalle caserme militari, chiedendo un intervento dell'esercito governativo.
Non è la prima volta che Piquet viene coinvolto in una controversia giudiziaria per le sue dichiarazioni. All'inizio di quest'anno, l'ex pilota brasiliano ha usato un termine razzista per riferirsi al sette volte campione di F1 Lewis Hamilton, osservazioni che gli sono valse la condanna della F1 e dei piloti.