AGI - L'emergenza climatica è la nuova battaglia di Aileen Getty, nipote del magnate del petrolio americano J. Paul Getty, scrive Le Monde che riprende e rilancia con evidenza i contenuti di una sua rubrica pubblicata dal Guardian.
Sessant’anni, la facoltosa donna plaude ai “coraggiosi attivisti” del collettivo Just Stop Oil che imbrattano opere famose moltiplicando le loro azioni in giro per il mondo. Aileen Getty dice con un certo orgoglio di finanziare il Fondo per l'emergenza climatica, organizzazione che ha contribuito a cofondare nel 2019, e di aver elargito “oltre 4 milioni di dollari a movimenti” tra cui Extinction Rebellion e Just Stop Oil, appunto, riferisce sempre il quotidiano parigino. Tuttavia, pur consapevole che i suoi legami con l'industria petrolifera possono essere assai discutibili, nel 2019 Aileen Getty ha dichiarato: “Sto cercando di capire tutto questo da sola. Voglio fare ciò che è giusto”.
Suo nonno, fondatore della Getty Oil Company, è stato descritto come l'uomo più ricco del mondo negli anni 60. Sposato cinque volte e padre di cinque figli, l'industriale ha dato il suo nome al Getty Museum di Los Angeles, al quale ha lasciato in eredità gran parte della sua proprietà nel 1976, anno della sua scomparsa. Anche i suoi figli ereditarono un bel capitale ma otto anni dopo la morte del patriarca decisero di voltar pagina vendendo la Getty Oil Company. Secondo la rivista Forbes , la loro ricchezza ammontava a 5,4 miliardi di dollari nel 2015. Ciò che li rendeva, all'epoca, la 56a famiglia americana più ricca..
Ricostruisce Le Monde: “Aileen Getty ha vissuto a lungo all'ombra degli uomini della sua famiglia. Se suo fratello minore, Mark, è noto per aver co-fondato l'agenzia fotografica Getty Images, è stato il suo primogenito, John Paul Getty III, a fare notizia nel 1973, rapito all'età di 16 anni dalla mafia calabrese. Il loro nonno, noto per esser tirchio, si rifiutò di pagare il riscatto di 17 milioni di dollari. I rapitori dovranno così rivedere le proprie pretese ma non mancheranno di far recapitare a un quotidiano italiano un orecchio mozzato dall'adolescente per forzare la mano per il pagamento del riscatto. Nel 2017, Ridley Scott ha tratto materiale da questa notizia per un film, “Tutti i soldi del mondo”.