AGI - Per essere sicuro di non perdere i mondiali di calcio del 2022, il Qatar lanciò un'operazione di spionaggio a livello globale con l'ausilio di una società gestita da ex agenti della Cia e un budget di 387 milioni di euro: a denunciarlo è la tv pubblica svizzera Srf in un servizio in cui ha spiegato che Doha avrebbe avuto il timore di una revoca dell'assegnazione decisa nel 2010.
Per l'emittente elvetica l'operazione 'Project Merciless' avrebbe avuto proprio in Svizzera, Paese che ospita le sedi di Fifa e Uefa, il suo principale teatro di operazioni.
L'operazione, come emerge dai documenti citati dall'emittente, sarebbe stata avallata dai vertici dell'emirato, compreso lo stesso emiro Tamim bin Hamad Al Thani.
L'obiettivo era fare in modo che non ci fossero cambiamenti di posizione nella Fifa, nessuna nuova amicizia o alleanza che potesse mettere a repentaglio l'assegnazione del mondiale e questo andava fatta attarverso "una penetrazione a livello mondiale", come è scritto in uno dei documenti.
Nel mirino della rete spionistica sarebbero finiti in particolare dirigenti del calcio mondiale ma anche le voci più critiche levatisi contro il "primo mondiale nel deserto", in particolare per le violazioni dei diritti umani.
Secondo la tv svizzera la rete di spionaggio era molto elaborata al punto che una sola sotto-operazione coinvolse 66 agenti in nove anni. Le attività habnno coinvolto tutti i cinque continenti.
L'allora presidente della Fifa, Joseph Blatter, si è detto sorpreso di queste rivelazioni ma dai documenti emergerebbe che era di grande interesse per le spie, anche se non è chiaro se sia stato spiato.
Nel mirino c'era anche Theo Zwanziger, presidente della federazione calcistica tedesca (Dfb) fino al 2012, membro del comitato esecutivo della Fifa fino al 2015 e molto critico nei confronti del Qatar. nei suoi confronti furono messi in azione un certo numero di 'persuasori' che dovevano indurlo a mitigare l'opposizione al mondiale nel Paese arabo, da lui definito il "cancro del calcio mondiale".
Zwanziger ha dichiarato a Srb di aver invitato l'attuale presidente della Fifa, Gianni Infantino, a intervenire, ma ha aggiunto che "non lo farà, ovviamente, perché è un vassallo del Qatar". Gli attuali vertici della Fifa non hanno rilasciato commenti sull'inchiesta.