AGI - Due settimane dopo le elezioni, l’ex presidente Donald Trump potrebbe essere incriminato dal dipartimento Giustizia. E’ l’ipotesi che avanzano alcuni rappresentanti repubblicani, citati dal sito americano The Hill.
Tra i conservatori del Gop, il Grand Old Party, si sta facendo strada l’idea che l’amministrazione americana potrebbe incriminare il tycoon una volta finite le elezioni di metà mandato, in programma l’8 novembre.
E tenere l’inchiesta aperta fino al 2024, quando gli Stati Uniti entreranno nel vivo della campagna presidenziale.
“Un paio di settimane dopo il voto - spiega a The Hill un repubblicano, di cui non viene indicato il nome - mi aspetto che Garland (l’attorney general Merrick Garland, ndr) incriminerà Trump”. Un altro conservatore, però, aggiunge: “L’incriminazione potrebbe finire per aiutare politicamente l’ex presidente”. Gli sviluppi giudiziari sarebbero legati al sequestro dei documenti presidenziali, un centinaio dei quali classificati come “top secret”, che l’ex presidente ha trasferito dalla Casa Bianca al suo resort di Mar-a-Lago, in Florida, senza averne i titoli.
Ogni atto presidenziale, compresi i documenti segreti, va consegnato ai National Archives, gli archivi di Stato di Washington. Finora Garland non ha fornito indicazioni, ma il raid condotto l’8 agosto dall’Fbi nel resort è stata la conferma che un’indagine è in corso.