AGI - Le autorità iraniane hanno posto agli arresti domiciliari i familiari di Mahsa Amini, la 22enne deceduta il mese scorso mentre era sotto custodia della polizia per la morale a Teheran e la cui morte ha innescato le proteste di piazza in corso da settimane nel Paese.
Lo hanno riferito gli stessi familiari a Radio Farda. Irfan Murtazai, un cugino di Amini, ha denunciato che il padre, la madre e il fratello di Mahsa sono detenuti nella loro abitazione, sorvegliati dagli agenti di sicurezza, e che ieri non è stato loro permesso di uscire e recarsi sulla tomba della ragazza in occasione del 40esimo giorno dalla sua morte, data che segna la fine del periodo di lutto.
Murtazai ha inoltre aggiunto che la famiglia Amini è ancora sotto sorveglianza e i loro movimenti sono controllati dalle forze di sicurezza.
"Riteniamo le autorità iraniane responsabili dell'uccisione di Mahsa per mano delle forze di sicurezza", ha denunciato il cugino, rigettando di nuovo la versione ufficiale delle autorità secondo cui la ragazza sarebbe morta per una malattia preesistente.
Ieri migliaia di persone si sono radunate nel cimitero dove è sepolta la ragazza di origini curde, nella città di Saqqez, dove le forze di sicurezza sono intervenute sparando sulla folla.