AGI - Nuove proteste studentesche hanno scosso oggi l'Iran, alle commemorazioni per la sedicenne Nika Shakarami, altro simbolo delle proteste represse nel sangue e il cui corpo è stato trovato a settembre, 10 giorni dopo che l'adolescente era stata filmata mentre bruciava il suo velo.
Secondo quanto riportano Iran International e Bbc in farsi, la polizia ha sparato sulle numerose persone che si erano riunite manifestando al cimitero di Veysian, a Ovest di Khorromabad, nell'Iran occidentale, dove è sepolta la giovane.
Nella città natale della 16enne si è tenuta una cerimonia e sulla tomba di Nika alcune donne sono state fotografate vestite di nero, di spalle, senza velo. La folla ha scandito slogan contro la Repubblica islamica e la Guida Suprema: "Khamenei è un assassino, la sua leadership non è valida".
Gli agenti sono intervenuti aprendo il fuoco, come successo già ieri a Saqqez, nel Kurdistan iraniano, dove una cerimonia simile si era svolta in occasione del 40esimo giorno dalla morte di Mahsa Amini, la 22enne deceduta in custodia della polizia per la morale che ha poi scatenato la vasta ondata di manifestazioni.
Le autorità hanno posto agli arresti domiciliari i familiari di Mahsa. Un cugino, Irfan Murtazai, ha denunciato che il padre, la madre e il fratello di Mahsa sono detenuti nella loro abitazione, sorvegliati dagli agenti di sicurezza, e che ieri non è stato loro permesso di uscire e recarsi sulla tomba della ragazza in occasione del 40esimo giorno dalla sua morte, data che segna la fine del periodo di lutto.
Nella città occidentale di Mahabad un giovane curdo è stato ucciso dalle forze di sicurezza mentre manifestava per Mahsa. "Migliaia di manifestanti si solleveranno per ogni manifestante ucciso", lo slogan intonato dagli studenti della Alla Pars University of Architecture and Art. Secondo testimonianze, le forze di sicurezza hanno attaccato il raduno e hanno "arrestato violentemente" almeno quattro studenti.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha condannato "con fermezza la decisione del regime iraniano di sanzionare europarlamentari, giornalisti e difensori dei diritti umani. Le donne hanno il diritto di protestare. La vita e la libertà delle donne è inviolabile. E a nome del Parlamento europeo vi assicuro che non smetteremo di lottare per questi valori fondamentali", ha aggiunto.
Una nuova iniziativa di solidarietà con le proteste che vanno avanti da sei settimane, si terrà a livello mondiale sabato prossimo in diverse città del mondo. "Unisciti alle catene umane per la rivoluzione iraniana in tutto il mondo", è l'appello lanciato su Twitter dal promotore dell'iniziativa, Hamed Esmaeilion, scrittore e medico di base in Canada e portavoce dell'Association of Families of PS752 Victims, che si occupa di svelare la verità sulla strage del volo ucraino sui cieli di Teheran nel 2020.
Sulla pagina web dell'evento sono elencate le città dove per ora sono previste le "catene umane": Toronto, Ginevra, Stoccolma, New York, Monaco e Amsterdam solo per citarne alcune e l'elenco è in continuo aggiornamento. Anche in Italia, a Roma, sabato è prevista una manifestazione "per la libertà in Iran".
L'appuntamento è dalle 15 in piazza San Giovanni. Intanto la Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha condannato l'attacco terroristico di ieri al santuario Shah Cheragh, nella città meridionale di Shiraz, affermando che "l'autore o gli autori di questo tragico crimine saranno sicuramente puniti".
L'attacco, rivendicato dall'Isis, ha causato 15 morti e 27 feriti. In un messaggio riportato dai media statali, Khamenei ha quindi lanciato un appello all'unità "contro un movimento che non rispetta la vita delle persone, la loro sicurezza e i luoghi sacri".
"Caos e rivolte aprono la strada a movimenti terroristici", ha denunciato il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, collegando le vaste proteste anti-governative al sanguinoso attentato di ieri.