AGI - Grossi guai per la preparazione della grande mostra dei quadri del genio italiano “Guido Reni e la Spagna del Secolo d’Oro”, il titolo, che si deve inaugurare al Museo del Prado di Madrid l’anno prossimo, in programma dal 28 marzo al 9 luglio 2023. Il grande doppio inconveniente si chiama “rialzo del prezzo del carburante e rivalutazione del dollaro” che ha mandato deserta la prima gara per il trasporto di 100 opere dell’artista dalla Germania.
La realizzazione di una mostra temporanea in un museo, osserva il Paìs che si occupa del tema, “richiede un ampio lavoro di preparazione, che comprende il coordinamento con le Forze di sicurezza dello Stato, gli accordi con i proprietari delle opere, la stipula di polizze assicurative, la selezione dei pezzi, la redazione e stampa dei cataloghi, l’allestimento, il condizionamento delle stanze e l'affitto di mezzi di trasporto”, ciò che per un evento simile “può richiedere più di tre anni di colloqui, stipula di contratti e accordi”, ma una volta che tutto è concordato, sul più bello scoppia la grana delle grane: “lo spettacolare rialzo dei prezzi dei carburanti e l'apprezzamento del dollaro Usa rispetto all'euro ― valuta con cui si effettuano le transazioni economiche internazionali―, per cui non conviene a nessuno partecipare alle gare d'appalto”.
Los concursos para el servicio del transporte de la exposición de Guido Reni. No es la primera vez que pasan estas cosas en la contratación pública (que pueden arreglarse). Este lunes, en @el_pais, que también lo destaca en la primera página. pic.twitter.com/New7ObaJG5
— Teresa Reyna (@MadridTrc) October 23, 2022
È andata esattamente così al Museo del Prado. Nessuna azienda s’è presentata alla gara di 865.000 euro indetta per trasportare 100 opere d'arte dalla Germania alla Spagna per poi restituirle ai legittimi proprietari, la maggior parte negli States e in Europa. Il termine è scaduto il 20 settembre e il giorno dopo, per non mettere a repentaglio le difficili trattative durate anni con musei e privati e rischiare pesanti risarcimenti e il suo prestigio internazionale, il Museo ha dovuto indire urgentemente un altro concorso che ha alzato l'offerta a 965.000 euro. Il termine per la presentazione di questa nuova offerta scade lunedì, informa il Paìs.
Insomma, la situazione al momento è questa: se il Prado non riuscisse a recuperare le opere in Germania entro marzo, la pinacoteca spagnola "non manterrebbe i propri impegni", scrive il Paìs, e sarebbe costretta “a rimandare o annullare la mostra”, ciò che "aumenterebbe in modo esponenziale le spese non essendo in grado di condividerle con un altro istituto” con il rischio che la maggior parte dei proprietari delle opere potrebbe ritirare la propria disponibilità a prestarle.
EL PAÍShttps://t.co/Ov1pzRsjrQ
— pep alava (@alav2012) October 24, 2022
Tutto questo, dunque, a causa dell’aumento del prezzo del carburante che, nonostante un contratto da un milione di euro, renderebbe scarsamente remunerativo lo spostamento di 100 quadri da Francoforte a Madrid. Una delle ripercussioni della guerra della Russia contro l’Ucraina e della crisi più generale.