AGI - Lealisti e fedelissimi. Il nuovo Comitato Permanente del Politburo esprime la vicinanza al leader, Xi Jinping, che comincia un finora inedito terzo mandato alla guida del Partito Comunista Cinese. La loro nomina rispecchia il rapporto con il leader più che i requisiti un tempo ritenuti importanti, se non fondamentali, per l'ascesa di un dirigente politico alle alte sfere.
E riflette la presa sul partito di Xi, che non ha fatto sconti ai dirigenti non perfettamente allineati, come Hu Chunhua, considerato leader della sesta generazione di dirigenti e vice premier, ma retrocesso dal Politburo al Comitato Centrale del partito, al termine del ventesimo Congresso del Pcc, conclusosi sabato.
Li Qiang
Li Qiang, segretario del partito di Shanghai, è dato come nuovo primo ministro, a partire dalla primavera prossima.
La sua promozione al Comitato Permanente del Politburo è risultata sempre più probabile nei giorni scorsi, nonostante i due mesi di lockdown a cui è stata sottoposta la metropoli cinese nella primavera scorsa. L'esasperazione sociale e i danni all'economia derivanti dalle chiusure non hanno, quindi, influito negativamente sul nuovo numero due della gerarchia politica cinese, che si prepara, pur senza avere mai ricoperto la carica di vice premier, a prendere in mano le redini dell'economia nazionale, a partire dalla primavera prossima.
Zhao Leji
Zhao Leji, numero tre della nuova gerarchia politica di Pechino, è stato dal 2017 a capo della Commissione Centrale per l'Ispezione Disciplinare, l'organo che indaga sui funzionari corrotti. 65 anni, come Li Qiang, è considerato un fedelissimo di Xi, con legami di lungo corso con il leader cinese. Prima di ricoprire la carica di zar anti-corruzione era stato direttore del potente Dipartimento per l'Organizzazione del partito, che si occupa delle nomine e della gestione delle Risorse Umane del Pcc.
Wang Huning
Wang Huning, nuovo numero quattro del Pcc, è anch'egli un volto già noto. Teorico del neo-autoritarismo fin dagli anni Ottanta, è considerato l'ideologo di riferimento di Xi sulle questioni politiche.
Fino a oggi era a capo della segreteria generale del partito, e ha avuto un ruolo chiave nella modifica della Costituzione del Pcc approvata dal Congresso chiusosi ieri a Pechino, che ha elevato ulteriormente la figura di Xi, oggi "nucleo" dell'intero partito, e del suo contributo ideologico, il "pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinese per la nuova era", che deve avere, da oggi, un "ruolo guida" per tutti gli iscritti al Pcc.
Cai Qi
Cai Qi, è stato fino a oggi segretario del partito di Pechino. Sessantasettenne, è assieme a Wang Huning il più anziano dei nuovi membri del Comitato Permanente, a esclusione dello stesso Xi, 69enne. Cai Qi era dato in ascesa già al Congresso del 2017, ma rimase escluso dalle alte sfere. Una carriera nella capitale cinese, di cui è stato sindaco, prima di diventarne capo politico: anche Cai Qi è considerato un fedele alleato del presidente cinese.
Ding Xuexiang
Ding Xuexiang, tra i nomi più gettonati nei giorni scorsi per una promozione al vertice del partito, è il capo dello staff di Xi. Ding, il più giovane dei sette nuovi alti dirigenti dell'elite del Pcc, ha ricoperto fino a oggi la carica di direttore dell'Ufficio Generale del partito.
Non ha esperienza nella gestione dell'economia a livello provinciale, requisito un tempo essenziale per accedere al vertice nazionale, ma il ruolo che ha ricoperto fino a oggi ne ha fatto, probabilmente, il funzionario che ha passato più tempo di chiunque altro a fianco del presidente cinese.
Li Xi
Li Xi, segretario del partito del Guangdong, la provincia sud-orientale cinese più ricca della Cina, è indicato come il nuovo capo della Commissione Centrale per l'Ispezione Disciplinare. Pur non avendo collaborato a stretto contatto con Xi, il nuovo zar anti-corruzione avrebbe avuto legami con il padre di Xi, Xi Zhongxun, leader riformatore dell'era Deng.
Li si sarebbe guadagnato la fiducia di Xi nel corso degli anni, e quando era un funzionario di spicco nel nord-est del Paese era noto per le sue posizioni dure contro i funzionari corrotti.