AGI - La premier britannica Liz Truss, da settimane al centro di polemiche, si appresta a dimettersi. Lo anticipa la stampa britannica, Sky News e Guardian. Truss ha appena cominciato a parlare a breve dinanzi Downing Street.
Truss ha annunciato le dimissioni dopo sole sei settimane a Downing Street. In una dichiarazione pubblica, la leader dei Tory ha spiegato di essere arrivata al potere "in un momento di grande instabilità economica e internazionale. Famiglie e aziende erano preoccupate di come pagare le bollette". "Sono stata eletta con il mandato di cambiare" ma "data la situazione non posso farlo", ha proseguito, annunciando le dimissioni.
Il successore
Nel Regno Unito parte la 'corsa' al successore. La premier ha detto di augurarsi che la scelta del nuovo leader avvenga "entro la prossima settimana". Truss ha annunciato le sue dimissioni dopo aver ricevuto a Downing Street Sir Graham Brady, presidente dell'influente comitato 1922 dei parlamentari conservatori, e i suoi più stretti alleati, la vicepremier Therese Coffey e il presidente dei Tory, Jake Berry.
Intanto i bookmaker non hanno aspettato a offrire le quote su chi sarà il prossimo inquilino di Downing Street. Secondo Betfair, è l'ex cancelliere Rishi Sunak, l'uomo che era stato il rivale di Truss nella 'corsà del dopo Johnson, il favorito (è dato 11/10). Dietro di lui, Penny Mordaunt data 7/2 e Ben Wallace, l'attuale ministro della Difesa, a 8/1.
Le probabilità del cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt, sono 9/1, anche se uomini del suo entourage hanno già fatto sapere che non si candiderà per il dopo-Truss (l'uomo che è chiamato il 'Draghi britannicò vuole evidentemente rimanere alla guida dell'economia). Gli ex primi ministri Boris Johnson e Theresa May vengono dati rispettivamente 13/1 e 16/1.
Nuovo premier entro il 31 ottobre
Sir Graham Brady, il presidente del Comitato 1922, il potente organismo di vertice dei Tory, ha assicurato che sarà eletto un nuovo leader conservatore entro il 28 ottobre e dunque ci sarà un nuovo premier il 31 ottobre, giorno in cui è prevista la presentazione della manovra da parte del Cancelliere dello Scacchiere, Jeremy Hunt. Incontrando i giornalisti subito dopo le dimissioni di Truss, Brasy ha anche illustrato le regole su come il partito conservatore sceglierà il suo prossimo leader; e ha confermato che si sfideranno due candidati nella 'corsà. "Ci saranno due candidati a meno che non si presenti uno solo".
Il ritorno di Johnson
Anche Boris Johnson dovrebbe riproporsi nella 'corsà a sostituire Liz Truss, che oggi si è dimessa dalla premiership britannica. Lo scrive il Times, secondo il quale l'ex premier rietiene che sia in gioco "l'interesse nazionale". Nell'illustrare come i Tory sceglieranno il nuovo leader, Sir Graham Brady ha anticipato che sarà consultato il partito. Non è chiaro esattamente cosa volesse dire, ma l'ipotesi è che ci sia una votazione online tra i 160mila iscritti; e se così fosse, Boris Johnson sarebbe il favorito: un recente sondaggio YouGov ha scoperto che Johnson è ancora il leader che coagula maggiore consenso, davanti a Rishi Sunak (32 a 23).
Siccome però è difficile che, in così pochi giorni, si riesca a organizzare una votazione on-line, l'opzione più plausibile è che a scegliere saranno alla fine i deputati. Al momento i Tory stanno decidendo il meccanismo di selezione del nuovo leader che sarà reso noto nelle prossime ore. Brady ha assicurato che i Tory avranno un nuovo leader entro venerdì prossimo, ipotizzando però che la scelta potrebbe essere resa nota prima, nel caso ci fosse un solo candidato; e un candidato unico eviterebbe di accentuare la spaccatura interna al partito, quella spaccatura che già sta provocando un'emorragia di consenso
I Labour chiedono le elezioni anticipate
I laburisti e i LibDem insistono con la necessità di tornare a votare. Servono "ora", ha affermato il leader del Labour, Keir Starmer.
Sale la sterlina
Cresce la sterlina britannica e si riduce il rendimento dei Gilt decennali dopo le dimissioni del primo ministro britannico. La sterlina è salita dello 0,5% con il cambio sul dollaro a 1,1278. Mentre il tasso dei titoli di Stato britannici è calato dal 3,87 al 3,81%.