AGI - La Francia è sotto shock per l’efferata uccisione di una ragazza 12enne, Lola, il cui corpo martoriato è stato ritrovato nei giorni scorsi in un baule nella sua residenza a Parigi, nella XIX circoscrizione. La sua presunta carnefice è una senzatetto di 24 anni, Dhabia B., finita in manette e incriminata con l’accusa di “omicidio aggravato di minore di età inferiore ai 15 anni e “stupro di minore con atti di tortura e barbarie”.
A ricordare Lola in queste ore, oltre all’attenzione mediatica alle stelle, sono le centinaia di biglietti, fiori, candele e peluche davanti al palazzo dove la studentessa abitava con la famiglia e alla scuola media Georges Brassens da lei frequentata. La piccola vittima viene descritta come una ragazza “sorridente e riservata”, dai genitori amorevoli e socievoli, come "un’amica cara dai capelli biondi legati in una coda".
Nata il 18 luglio 2010 a Béthune (Pas-de-Calais) Lola amava giocare con gli altri ragazzi e bambini della casa dove abitava ed era appassionata di ginnastica. La sua vita è stata stroncata, troppo presto, da una ragazza con il doppio dei suoi anni, una 24enne identificata come Dhabia B. che ha già riconosciuto aver inflitto alla studentessa violenze sessuali e sevizi feroci, prima di ritrarre la sua confessione.
La sospettata è senza permesso di soggiorno
In base alle prime ricostruzioni dei fatti rilanciate dai media e alle prime informazioni da fonti di polizia e giudiziarie, venerdì pomeriggio della scorsa settimana i genitori dell’adolescente preoccupati per il mancato rientro a casa della figlia dopo la giornata a scuola hanno segnalato la sua scomparsa alla polizia. Con la stessa occasione hanno riferito della presenza di una giovane donna sconosciuta all’interno del residence in cui Lola e la famiglia vivono, nel XIX arrondissement.
Poche ore dopo un senzatetto di 42 anni ha scoperto in un grande contenitore di plastica opaca il corpo senza vita di Lola, collocato nel cortile all’interno del palazzo dove abitava con i genitori. Secondo fonti vicine al caso citate dai quotidiani francesi, il corpo della ragazza era coperto da tessuti e vicino al baule c’erano due trolley di piccole dimensioni. L'autopsia, eseguita sabato, ha stabilito che Lola era morta per "insufficienza cardiorespiratoria con asfissia e segno di compressione cervicale", secondo un comunicato stampa diffuso dal procuratore di Parigi, Laure Beccuau.
L'esame ha rivelato "molte altre lesioni" ma non "lesioni traumatiche della sfera sessuale". Inoltre, secondo la stessa fonte, "uno zero e un 1 erano scritti in rosso sotto ogni piede della vittima". All’alba di sabato, dopo essere vista dalle immagini delle telecamere di sorveglianza dell'edificio in cui viveva la scolaretta, la principale sospettata, Dhabia B. è stata arrestata a Bois-Colombes (Hauts-de-Seine) e di lei fonti concordanti hanno raccontato che soffre di disturbi mentali. Un testimone ha riferito anche della presenza di questa donna, che avrebbe chiesto il suo aiuto a pagamento per spostare un ingombrante baule.
La giovane donna algerina era nota alla polizia come vittima di violenza domestica nel 2018 ed era entrata legalmente in Francia nel 2016 con un permesso di soggiorno per studenti, secondo quanto detto da una fonte vicina alle indagini. Il 21 agosto scorso Dhabia B. era stata arrestata in un aeroporto francese per mancanza di permesso di soggiorno: le è stato quindi emesso automaticamente un obbligo di lasciare il territorio francese. La sospettata avrebbe confessato alla polizia di aver "trascinato la vittima nell'appartamento della sorella, che viveva nello stesso edificio della bambina, di averle costretto a fare la doccia prima di commettere aggressioni sessuali e altre violenze che hanno portato alla morte e di aver nascosto il corpo in una cassa”. Emotivamente e psicologicamente instabile, la ragazza avrebbe usato parole “fluttuanti, oscillanti tra riconoscimento e contestazione dei fatti” secondo il comunicato diramato dalla procura di Parigi.
Secondo il quotidiano Le Parisien, gli investigatori stanno valutando il movente dell’uccisione di Lola, attribuita a “un colpo di follia oppure a una vendetta, dopo un alterco tra la madre e la ragazza indagata”.
Durante il fine settimana, molti residenti hanno mostrato la loro tristezza e paura collocando fiori sul cancello della residenza della famiglia della vittima e un muretto che conduce all'edificio. Sono state allestite cellule di supporto psicologico sia per gli studenti e il personale del 'collège' Georges-Brassens nel Nord-Est di Parigi, dove ha studiato Lola, sia per le scuole della zona o anche dei residenti del quartiere.
Secondo fonti giudiziarie, oltre alla principale sospettata, è stato incriminato anche un uomo di 43 anni per "occultamento di cadavere", sospettato di aver ospitato e trasportato la principale indagata, di averla aiutata a trasportare la salma. Al momento l’uomo è stato posto sotto sorveglianza giudiziaria, "non essendo possibile la custodia cautelare a causa della sanzione inflitta".
Altre quattro persone sotto custodia della Squadra Criminale sono state poi rilasciate e, al momento, non sono indagate. Una fonte giudiziaria ha confermato che Dhabia B. – in detenzione provvisoria dalla scorsa notte presso il carcere di Fresnes, nel settore detenute, in isolamento anche per motivi di sicurezza – è stata incriminata per "omicidio di minore di età inferiore ai 15 anni" aggravato e "stupro di minore con atti di tortura e barbarie".
Le polemiche politiche
La procura di Parigi ha formalmente aperto un'indagine giudiziaria, affidata a tre magistrati inquirenti, relativa a questi due reati e al reato di occultamento di cadavere. Dopo aver espresso il suo pensiero per "l'orrore" vissuto dalla famiglia dell'adolescente, Alexandre Silva, avvocato della principale indiziata, ha chiesto alla stampa al termine del dibattito a porte chiuse che le "voci" cessino sul fascicolo e richiamato il principio della presunzione di innocenza. Oltre allo shock dell’opinione pubblica, l’efferata uccisione di Lola è al centro del dibattito politico, con prese di posizione dure e condanne verso il governo da parte di esponenti di destra ed estrema destra, tra cui il Rassemblement National di Marine Le Pen, critici per il modo in cui è stata gestita la situazione di ‘illegalità’ dell’accusata, di fatto fuorilegge sul territorio francese. Il sindaco del XIX arrondissement, François Dagnaud, ha detto che l’uccisione dell’adolescente è "una terribile prova per questa scuola media, questa comunità scolastica e un intero quartiere".
Lunedì a visitare l’istituto scolastico sono stati la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, e il ministro della Pubblica istruzione, Pap Ndiaye. Il presidente Emmanuel Macron ha ricevuto all'Eliseo i genitori della giovane vittima, testimoniando “tutta la sua solidarietà e il suo sostegno” alla famiglia, “nella prova attraversata e che ci sconvolge tutti”. La premier Elisabeth Borne ha invitato Le Pen alla “decenza” e al rispetto del “dolore della famiglia”.
Al 'question time' in Parlamento la leader di estrema destra ha posto una serie di domande al governo in merito al fatto che “la sospettata di un atto barbaro non si sarebbe dovuta trovare sul nostro territorio”.
"Lasciate che la polizia e la giustizia facciano il loro lavoro" ha martellato Borne, ritenendo che "nostra responsabilità verso tutti è lasciare che la giustizia punisca questo crimine come merita". Il ministro della Giustizia Éric Dupond-Moretti ha replicato alle accuse di Les Républicains che “fare politica, usando la bara di una ragazzina di 12 anni come si usa un gradino, è una vergogna”. Una 'Marcia bianca' annunciata per mercoledì nel XIX arrondissement è stata annullata, ma un raduno omaggio a Lola potrebbe tenersi giovedì sera, voluto da alcuni esponenti politici di destra ed estrema destra.