Scholz ha chiesto di prolungare la vita delle 3 centrali nucleari in Germania
AGI - Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha chiesto ai ministeri dell'Economia, dell'Ambiente e delle Finanze di creare la base giuridica per prolungare, almeno fino al 15 aprile 2023, l'attività di tutte e tre le centrali nucleari ancora operative in Germania.
"Verrà creata la base giuridica per consentire il funzionamento delle centrali nucleari Isar 2, Neckarwestheim 2 ed Emsland oltre il 31 dicembre 2022 fino al 15 aprile 2023", ha affermato Scholz in una nota. Il governo aveva precedentemente accettato di mantenere in vita, oltre la scadenza prevista per fine 2022, solo due dei tre impianti.
I tedeschi bocciano il ruolo di "guida militare" per il Paese
La Germania "egemone riluttante", come la definì l'Economist, non è solo un'immagine ribadita con successo dai politologi: ora anche un sondaggio conferma che una netta maggioranza dei tedeschi è contraria all'assunzione di un "ruolo guida" a livello internazionale del loro Paese. È quanto emerge da un rilevamento dell'istituto Kantar effettuato per conto della Fondazione Koerber: oltre il 52% degli interpellati ritiene opportuno che la Germania continui a mostrare soprattutto "moderazione" sulla scena globale.
Si ferma invece al 41% la quota di tedeschi che vorrebbero che il proprio Paese si impegnasse con maggiore protagonismo nelle grandi questioni mondiali. Suddividendo il dato, è comunque il 65% a preferire che una leadership tedesca si manifesti soprattutto in termini diplomatici, mentre non va oltre il 14% il numero di coloro che chiedono un maggiore impegno di natura militare da parte della Germania.
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— Körber-Stiftung IP (@KoerberIP) October 17, 2022
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Specificando ulteriormente, il 68% dei tedeschi si dice contrario ad un ruolo guida militare della Germania in Europa, anche se il 60% vorrebbe comunque che venissero migliorate le condizioni delle Forze armate tedesche. In pratica, come sottolinea Nora Muller, direttrice politica internazionale della Fondazione Koerber, "la svolta epocale" dichiarata dal cancelliere Olaf Scholz - con l'annuncio di un fondo straordinario di 200 miliardi di euro - nel ruolo della Germania sulla scena mondiale "non è ancora entrata nelle teste dei tedeschi".
Come afferma lo studio realizzato dall'istituto Kantar, nonostante "il deciso peggioramento della situazione in quanto a sicurezza" a causa della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, la maggioranza di cittadini tedeschi chiede "moderazione, soprattutto in ambito militare". Più di due terzi degli interpellati (ossia il 69%) temono l'allargamento del conflitto ed in particolare il ricorso di armi nucleari, mentre l'80% ha paura che possa verificarsi l'estensione della guerra ai Paesi appartenenti alla Nato.
Ben il 72% dei tedeschi, sempre stando al sondaggio, vedono oggi nella Russia una minaccia alla sicurezza tedesca, mentre come maggiori sfide della politica estera tedesca vengono indicate al 45% l'Ucraina, al 20% la crisi energetica. Il 60%, infine, ritiene che l'Europa non faccia abbastanza per rendersi autonoma dall'energia russa. In compenso, la stragrande maggioranza dei tedeschi (l'82%) giudica "buono" o "molto buono" lo stato dei rapporti con gli Stati Uniti: ancora nel 2020 solo il 18% si esprimeva in questi termini a proposito delle relazioni tra la Germania e gli Usa.