AGI - La situazione nel carcere di Evin, a Teheran, è tornata "sotto controllo" dopo che ci sono stati "disordini". Lo riferiscono i media di Stato iraniani.
In precedenza sui social erano circolate immagini che mostravano un grosso incendio nella prigione e testimonianze di spari.
Gunshots can be heard from Evin Prison and smoke can be seen.#MahsaAmini #IranRevolution#مهسا_امینیpic.twitter.com/ut5Ds0Oup9
— 1500tasvir_en (@1500tasvir_en) October 15, 2022
Secondo quanto riferito da Irna, citando un alto funzionario della sicurezza, "ci sono stati disordini e scontri sabato notte" nella prigione di Evin, dove i detenuti hanno appiccato un incendio. "La situazione è al momento sotto completo controllo", ha aggiunto. Almeno otto persone sono rimaste ferite nei disordini, afferma la stessa agenzia.
L'associazione 'articolo 19', che difende la libertà di espressione e informazione in Iran, ha riferito su Twitter di aver "ricevuto notizie del blocco di tutte le comunicazioni con Evin, telefoni e internet".
"Siamo estremamente preoccupati per la sicurezza dei prigionieri, specialmente quelli di coscienza che sono nei bracci dove l'incendio è iniziato e dove si sono uditi colpi d'arma da fuoco".
La famiglia di uno dei prigionieri politici ha detto alla Bbc che gli agenti hanno chiuso tutte le strade che portano al penitenziario, impedendo a parenti e avvocati di avvicinarsi.
#BREAKING There are reports and videos of a fire at Tehran's notorious Evin Prison. The Police Special Units have been reportedly deployed, and prison sirens and gunshots are heard in the videos. pic.twitter.com/C3UayIokZF
— Iran International English (@IranIntl_En) October 15, 2022
Evin è tristemente famosa per le violenze inflitte ai detenuti: nell'agosto 2021, un gruppo di hacker noto come Edalat-e Ali (la giustizia di Ali) è riuscito a penetrare nel sistema delle telecamere di sicurezza e ha trafugato immagini, diffuse poi in rete, che mostrano pestaggi, molestie sessuali e diniego di cure mediche ai carcerati.
Nello stesso carcere sarebbe detenuta l'italiana Alessia Piperno, arrestata a fine settembre.