AGI - La diffusione di un video che mostra la violenza e le molestie di un agente di polizia su una donna che manifesta senza portare il velo ha provocato un'ondata di indignazione in Iran, aumentando l'intensità delle proteste che durano ormai da quasi un mese dopo la morte della giovane Mahsa Amini.
C'è chi chide le dimissioni del capo della polizia, anche utenti filo-governativi esprimono la loro indignazione.
See how we the woman of Iran get beaten up to death by morality police & pass our message to your government in the West.
— Masih Alinejad ️ (@AlinejadMasih) October 15, 2022
Sanctioning morality police without taking action against those who order morality police to kill women is futile.#MahsaAmini
pic.twitter.com/qRcY0Kaepc
Il video sarebbe stato girato mercoledì in pieno giorno, in una piazza del centro a Teheran. La donna, che sembra giovanissima, viene circolndata da numerosi poliziotti in assetto anti-sommossa, molti in motocicletta. Uno di loro l'afferra per il collo e la conduce in mezzo a un gruppo di moto, ma a quel punto arriva un poliziotto da dietro e le mette una mano sul fondoschiena.
Tutt'intorno cominciano a suonare i clacson, una forma di protesta che si è vista in questi giorni in tutto il Paese.
A quel punto la donna si lascia cadere a terra e non si capisce bene che fine faccia. In un altro video, una ragazza viene derisa e importunata dagli agenti, che le tirano i capelli oltre a toccarla e a malmenarla, prima che riesca a scappare.
Le autorità hanno assicurato che indagheranno sull'accaduto, secondo quanto riportato dalla stampa ufficiale, ma intanto i video, nonostante le restrizioni all'uso di internet, si sono diffusi in tutto il Paese.
Le Ong che seguono l'evolvere della repressione in Iran, e che nei giorni scorsi hanno stimato in oltre 200 il numero dei morti fra i manifestanti, hanno dichiarato che ben 23 di loro sono minorenni di eta' compresa fra 11 e 17 anni. 20 di loro erano ragazzi e tre ragazze.
Appello online a manifestazioni di massa
Militanti iraniani hanno rivolto un appello online per dare vita a manifestazioni di massa nella giornata di oggi in tutto il Paese, che è entrato nella quinta settimana di proteste - sanguinosamente represse - dopo la morte della giovane Mahsa Amini.
Malgrado il blocco con cui le autorità hanno limitato l'accesso a piattaforme sociali popolari come Instagram e WhatsApp, circola in rete un appello a manifestare in massa con lo slogan "L'inizio della fine!" del regime.
Nella esortazione si invita la popolazione a manifestare dove le forze di sicurezza non sono presenti e a scandire "Morte al dittatore", in riferimento alla guida suprema ayatollah Ali Khamenei. Al contempo, concentrazioni di forze anti-sommossa sono previste oggi presso le moschee iraniane "per contrastare i complotti dei nemici dell'Iran", come ha reso noto il Consiglio islamico di coordinamento dello sviluppo.