AGI - "Fuori servizio". Così recita l'insegna gigante esposta alla stazione di servizio TotalEnergies di Rue de Charenton, nel Sud Est di Parigi. L'area è vuota. Il distributore è infatti senza benzina da giorni come in quasi tutta la capitale francese, a causa dello sciopero in corso nelle raffinerie e nei depositi Total ed Esso-Exxon Mobil che ha bloccato la filiera all'interno del Paese e ha provocato criticità in particolare nelle regioni Hauts-de-France e Ile-de-France, dove sono coinvolte rispettivamente il 48,4 per cento e il 33,9 per cento delle stazioni di rifornimento.
"Certo che sono preoccupato. Questa situazione impatta non solo su di noi ma su tutta l'economia. I dipendenti non sono per forza giustificati, c'è chi sciopera a ragione ma c'è anche chi non ha stipendi così bassi", si lamenta appoggiato a un'auto un dipendente del distributore che preferisce restare anonimo. A questo proposito, TotalEnergies ha sostenuto con un comunicato che gli operai delle raffinerie percepiscono 5.000 euro lordi al mese. Cifre smentite dalla Cgt, il sindacato impegnato negli scioperi e nelle contrattazioni, la quale ha parlato invece di salari da 2.500 euro lordi, sottolineando inoltre che gli operatori delle raffinerie in ogni caso sono solo 4.000 sugli oltre 35.000 impiegati di TotalEnergies in Francia.
A 500 metri da rue de Charenton, lungo Avenue Daumesnil, c'è un altro distributore Total, ma la scena si ripete identica. Le poche automobili che si avvicinano per dare un'occhiata fanno subito marcia indietro. Sulle pompe è stato attaccato un cartello con scritto "si prega di fare al massimo 50 euro di benzina". "Ma è di sei giorni fa", spiega Herzel, gestore della stazione di rifornimento da 22 anni. Pur con tono leggero, l'uomo racconta di "non aver mai vissuto una situazione del genere, nemmeno in occasione delle proteste dei gilet gialli". "In quel caso le spedizioni erano tornate alla normalità in qualche giorno; stavolta è una settimana che non c'è benzina da vendere. Così è un po' troppo".
Con la situazione critica da giorni, il governo ha prima minacciato e poi deciso di passare alla precettazione del personale indispensabile al funzionamento dei depositi - per ora solo quelli Esso-Exxonmobil - ma secondo Herzel "prima degli arrivi delle riserve nelle stazioni e del ritorno alla normalità passeranno ancora dei giorni". Salendo verso Place de la Nation, al punto TotalEnergies di boulevard de Picpus non c'è invece timore.
"Come tutte le emergenze, anche questa rientrerà", afferma il gestore della pompa di benzina, Said, di 55 anni, difendendo "il diritto di sciopero dei lavoratori" e contrario alle precettazioni annunciate dall'esecutivo. Oggi al suo distributore, circondato con un nastro bianco e rosso, si sono presentati meno clienti, ormai consapevoli della mancanza di benzina.
Tra quelli che fanno un tentativo c'è Stephane, un motociclista di 55 anni. Dopo essersi accostato e aver spento il motore, spiega deluso che "secondo l'applicazione che utilizzo qui ancora c'era della benzina in vendita. Ho girato tutta la mattina, ma ho trovato solo stazioni fuori servizio o code lunghe chilometri. A questo punto tornero' a casa, parcheggero' e prendero' la bici". Effettivamente, come evocato dal motociclista, sul peripherique - la tangenziale che circonda e delimita il territorio del comune di Parigi - ci sono ancora delle stazioni dove potersi rifornire, ma l'attesa spesso è lunghissima.
Ad esempio alla TotalEnergies di Porte de Bagnolet, confine est della città, dove la fila di macchine pur scorrendo abbastanza velocemente arriva fino in fondo alla strada. I guidatori in qualche caso scendono dal mezzo e attendono sul marciapiede che il traffico defluisca per poter avanzare. Alcuni tra di loro perdono la pazienza. è solo metà giornata, ma anche per oggi è chiaro a tutti che servirà aspettare ancora un po' per fare il pieno".