AGI - L’Ucraina occupa lo spazio principale sui maggiori quotidiani americani, mentre quelli europei rivolgono la loro attenzione più sulle vicende della politica interna: dalle lotte intestine dei Tory all’assemblea nazionale di Vox, dalle difficoltà di Macron in Parlamento sul voto per il bilancio alle elezioni in Bassa Sassonia. Sulla stampa cinese domani invece il congresso nazionale del Partito comunista che si aprirà domenica prossima.
Washington Post
Il racconto di una donna ucraina tenuta prigioniera per dieci giorni delle truppe russe a Izyum è il pezzo forte della prima pagina del Washington Post, che l’ha intervistata. Sostiene di essere stata violentata e torturata anche con scariche elettriche in una clinica locale, dove anche il marito è stato seviziato. I russi, afferma la donna identificata con il solo nome di Alla, volevano estorcerle informazioni sul figlio, che lavora per i servizi segreti ucraini.
Secondo il giornale, la vicenda “è un’ulteriore prova dei crimini di guerra” commessi dai soldati di Putin. All’Ucraina è dedicato anche un altro titolo, di cronaca, sulle accuse del Cremlino agli 007 ucraina per l’attacco contro il ponte della Crimea. Tra gli altri titoli, Un approfondimento su un caso che sarà presto in discussione davanti alla Corte suprema americana, quello dell’università Chapel Hill del Nord Carolina, che tra i criteri di ammissione adotta anche quello razziale, contro cui un escluso ha fatto ricorso per incostituzionalità.
New York Times
C’è un americano, un ex colonnello dei Marine, che combatte in Ucraina alla testa di una milizia mercenaria, e il New York Times racconta in prima pagina la sua storia. Andrew Milburn, “che ancora si considera un soldato”, ha fondato il Mozart Group, una delle più grosse compagnie militari private operanti in Ucraina, con cui si è attestato nella zona di Soledar. Il suo, scrive il Nyt, è “chiaramente uno sforzo morale”, maturato in trent’anni in cui Milburn “è stato al servizio di alcuni dei maggiori errori americani di politica estera, mandato a combattere in Iraq e in Afghanistan guerre in cui non credeva, con alleati di cui non si fidava, per cause alle fine perdenti e nella posizione di un disprezzato occupante”.
Tra gli altri titoli, un servizio sull’attesa decisione della Corte Suprema che, secondo le previsioni, riconoscerà ai singoli Stati competenza esclusiva in materia di elezioni federali: ciò, scrive il Nyt, secondo i democratici, potrebbe aprire la strada a rovesciamenti dei risultati delle presidenziali, se gli Stati si rifiutassero di certificare i risultati e mandassero all’assemblea dei grandi elettori delegati di propria scelta invece di quelli usciti dalle urne.
Wall Street Journal
È centrata sull’Ucraina la prima pagina del Wall Street Journal: grande fotografia del ponte semidistrutto da un’esplosione in Crimea e che i russi hanno “cominciato a ricostruire”, e titolone su un aspetto commerciale della guerra: il successo degli obici sul campo di battaglia ha suscitato nuovo interesse sul mercato degli armamenti per questi pezzi di artiglieria fino a poco giudicati obsoleti e usciti di produzione.
Adesso il fabbricante di uno di questi corti cannoni, l’azienda britannica Bae Systems (che in Borsa sale e venerdì ha guadagnato il 2,41%), ha deciso di riprendere a produrlo: da molti Paesi, scrive il Wsj, sono pervenute richieste per il modello M777, uno dei più utilizzati dalle truppe ucraine nella loro riuscita controffensiva contro gli occupanti russi.
Gli analisti, riferisce il giornale, si aspettano che cresca la domanda internazionale anche di altre armi sperimentate con gran successo in Ucraina: gli americani M142 Himars, sistemi lanciarazzi ad alta mobilità, e il missile anticarro portatile anglo-svedese NLAW. Per contro, si prevede che le armi russe, rivelatasi inefficienti, soffriranno un calo della domanda internazionale. In evidenza anche un’analisi sulla tendenza dei mercati, che restano nervosi in apertura della stagione in cui le aziende presentano i dati sugli utili.
Financial Times
L’esplosione sul ponte di Crimea è stata “un colpo per Putin”, mentre “Kiev festeggia l’attacco contro il ponte”, titola il Financial Times, che pubblica la fotografia di ucraini sorridenti mentre si scattano selfie davanti a un murale con l’immagine dell’infrastruttura in fiamme. Il tema principale della prima pagina è però il petrolio: ne parla il segretario americano al Tesoro, Janet Yellen, intervistata dal quotidiano.
Il taglio della produzione deciso dall’Opec+ “è stato malaccorto e non aiuta. È incerto quale impatto finirà per avere ma è certo che, secondo me, non è qualcosa di appropriato nelle circostanze che stiamo affrontando”, afferma Yellen, che manifesta “grande preoccupazione” soprattutto per i problemi che porrà ai Paesi in via sviluppo. Se ne discuterà molto ai vertici del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale questa settimana a Washington: “Ci confronteremo su come i nostri Paesi stanno affrontando questi problemi, e cercheremo di valutare se la nostra reazione non si sommi a una situazione delicata e cosa possiamo in questo difficile contesto”, ha dichiarato Yellen, che non ha però voluto entrare in dettagli sulle contromisure che gli Usa adotteranno nei riguardi dell’Opec+.
The Times
Liz Truss lancerà questa settimana “un’offensiva del sorriso senza precedenti” per cercare di riconquistare il partito conservatori che l’ha duramente contestata per piano di tagli fiscali rivelatosi fallimentare sui mercati. Lo scrive il Times, che mantiene in apertura la politica interna e anticipa gli aggiustamenti programmati dalla premier alla sua linea finora estremamente dura: si ammorbidirà, accettando di dover lavorare estesamente con i Tory, e organizzando con regolarità “colazioni politiche” con gruppi di parlamentari, massimo 30 per volta, oltre a un incontro mensile a Downing Street con tutti i deputati e a una più assidua frequentazione del buvette di Westminster per scambi di vedute informali con i deputati.
Nel contempo, il cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, si è impegnato a incontrare tutti i 356 parlamentari conservatori per illustrare le misure sui conti pubblici, prima di presentarle ufficialmente. Spazio anche all’Ucraina, con la gioia dei civili per l’attacco contro il ponte russo in Crimea: anche qui, grande fotografia di ucraini che si fanno selfie davanti un murale che raffigura l’esplosione.
Le Monde
A qualche settimana dall’inizio, cresce tra il disagio dei francesi per i campionati mondiali di calcio in Qatar, organizzati tra sospetti di corruzione, considerati ad alto impatto climatico e criticati per il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori, soprattutto immigrati, impiegati nei cantieri. Questa l’apertura Le Monde, che come sempre punta su un tema di non immediata attualità per la prima pagina del numero doppio di domenica e lunedì. Molte amministrazioni locali hanno deciso di non installare maxi schermi per la trasmissione delle partite in piazza, una sorta di “lezione morale” che ha suscitato a Doha una certa insofferenza.
“Se è legittimo che i mondiali si tengano nel mondo arabo, il Qatar ha trascurato a proprie spese quella che più che mai deve essere una regola ferrea: la ricerca del prestigio va di pari passo con l'esigenza di una totale trasparenza. La festa del calcio mondiale non può più essere celebrata senza sapere come è stata preparata”, scrive Le Monde.
Contrario all’ipotesi di boicottaggio emersa qua e là, perché non sarebbe giusto scaricare sulle squadre responsabilità che non sono loro, il giornale sollecita la Fifa a “ripensare e riformare i meccanismi di assegnazione e le specifiche per i prossimi mondiali. Tutto la invita a farlo, mentre lo spirito del profitto più che quello dello sport la spinge a una folle corsa al gigantismo e all'eccesso”.
Le Figaro
Il bilancio è da oggi all’esame del Parlamento francese e Le Figaro monta su questo la sua apertura con un titolo che sottolinea “l’alta tensione per Macron”, privo di una maggioranza tale da garantire un’approvazione indolore. Per questo, secondo Le Figaro, appare sempre più probabile che il governo faccia ricorso all’articolo 49, terzo comma, della Costituzione, che consente al premier di interrompere la discussione parlamentare di una legge e darla per approvata, a meno che nelle 24 ore successive non sia depositata una mozione di censura che venga poi votata a maggioranza assoluta dall’Assemblea nazionale.
“Il governo presenterà a un'Assemblea frammentata un bilancio che non soddisfa nessuno. Sappiamo già che il 49-3 metterà fine al dibattito. L'unica domanda che rimane è quando. Per uno sguardo miope, è solo un passaggio parlamentare di cui tutti conoscono già l'esito. Ma questo momento di verità dovrebbe essere soprattutto un rivelatore politico e sociale per il prosieguo del quinquennato”, scrive Le Figaro, secondo cui “dietro il bilancio 2023 ci sono le elezioni presidenziali del 2027 che sono già nella mente di tutti”.
El Pais
Un “diluvio di appoggi internazionali” è piovuto ieri sulla festa del partito di estrema destra spagnolo Vox, e in prima pagina ne scrive El Pais, che cita i messaggi inviati da Donald Trump, da Giorgia Meloni (“questa volta molto lontana dall’istrionismo mussoliniano della sua visita nella campagna andalusa”) e da Viktor Orban, e la partecipazione in presenza di Mateusz Morawiecki.
Ma, secondo il giornale, la formazione neofranchista pur se “raccoglie il sostegno del nazionalpopulismo internazionale non riesce a nascondere la propria debolezza” evidenziata dal calo nei sondaggi e dalle recenti elezioni regionali in Andalusia dove il risultato di Vox è stato molto sotto le attese.
Il quotidiano presenta anche un’intervista al “sopravvissuto” Giuseppe Conte, che “ha gestito molto bene la campagna elettorale e ha trasformato il Movimento 5 stelle in un’alternativa progressista votata da milioni di cittadini”, e che “dall’opposizione aspira a diventare il punto di riferimento di una sinistra abbattuta dall’ennesima decomposizione del Pd”.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Le elezioni di ieri in Bassa Sassonia, dove si profila adesso un governo di Spe e Verdi, sono la notizia del giorno per la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il vincitore è il primo ministro stata uscente e leader dei socialdemocratici, Stephan Weil, che ha parlato un "chiaro mandato di governo" per il suo partito attestatosi, secondo i primi dati al 33%, mentre la Cdu, finora partner di maggioranza a Hannover, si è fermata al 28%.
Dunque, i cristiano democratici lasceranno il governo per essere sostituiti con i Verdi, coalizione più in linea con il ‘semaforo’ che sostiene il cancelliere Scholz. In evidenza sul quotidiano tedesco anche la paralisi dei treni causata ieri dal taglio dei cavi dell’alta tensione nello snodo di Berlino e in Nord Reno-Westfalia: indagini a tutto campo e appelli a una maggiore vigilanza sulle infrastrutture critiche.
China Daily
L’attenzione del China Daily è tutta per il ventesimo congresso del Partito comunista cinese che si aprirà domenica prossima Pechino per “presentare la road map del futuro”, come dice il titolo principale. Tra le varie opinioni raccolte dal giornale, quella di Qi Weiping, professore di politica alla East China Normal University di Shanghai, secondo cui “nel viaggio verso il ringiovanimento nazionale, il Partito si unirà e guiderà il popolo a compiere progressi sostanziali nell'affrontare il problema di uno sviluppo squilibrato e inadeguato e nella ricerca della prosperità comune di più di 1,4 miliardi di persone, per soddisfare costantemente la loro crescente domanda di una vita migliore”.
I 2.296 delegati che parteciperanno alle assise sono stati eletti con un processo “rigoroso e meticoloso che è durato diversi mesi” e che “testimonia la democrazia interna del partito”, assicura il giornale, sottolineando che anche il leader di Xi Jinping, parteciperà in quanto eletto delegato, all’unanimità, della provincia autonoma di Guangxi Zhuang.
Xi e altri membri del vertice del Pcc, “hanno preso parte alle elezioni nelle aree di confine con una vasta popolazione di minoranze etniche, aree di antica base rivoluzionaria e regioni chiave nell’attuazione delle strategie nazionali di sviluppo, dando così l’esempio per tutti i funzionari di spicco”, evidenzia il giornale.
Quotidiano del Popolo
La capacità di adattarsi è la chiava del successo del Pcc, titola il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, che all’imminente congresso nazionale dà assoluta preminenza offrendo una serie di articoli. Tra questi, un’intervista a Jean Christophe Iseux von Pfetten, presidente dell'Institute for East-West Strategic Studies in Gran Bretagna.
"Il successo del Pcc deriva da un costante adattamento del partito ai bisogni della gente e alla realtà del mondo in generale", afferma lo studioso, e aggiunge: “È un partito del popolo, che si evolve e si muove con l'evoluzione del popolo". Alla domanda su quale sia stato il maggior successo del Pcc, la risposta è: “La totale eradicazione della povertà assoluta in Cina”.