AGI - Il filosofo e sociologo Bruno Latour, considerato uno dei più grandi intellettuali francesi contemporanei, è morto questa notte all'età di 75 anni, come annunciato dalla sua casa editrice, Editions La Découverte.
"Abbiamo appreso con tristezza della morte di Bruno Latour ieri sera a Parigi. Tutti i nostri pensieri vanno alla sua famiglia e ai suoi cari", scrive la casa editrice in un comunicato. Era da tempo malato.
Vincitore del Premio Holberg (2013) e del Premio Kyoto (2021) per il suo lavoro, Bruno Latour è stato un intellettuale non classificabile, interessato alla ricerca sul campo. Intellettuale eclettico, è stato tra gli esponenti del pensiero ecologico. È autore di opere quali "La fabbrica del diritto. Un'etnografia del Consiglio di Stato", "Non siamo mai stati moderni" e l'ultimo, "Dove sono?", scritto nel pieno della pandemia. "Il più famoso e incompreso dei filosofi francesi", lo ha definito nel 2018 il New York Times.
Bruno Latour, philosophe, sociologue et penseur du « nouveau régime climatique », est mort https://t.co/jodiRcFoHY
— Le Monde (@lemondefr) October 9, 2022
Nato il 22 giugno 1947 a Beaune (Francia centro-orientale) da una famiglia di commercianti di vino della Borgogna, Bruno Latour ha studiato filosofia ed antropologia in Costa d'Avorio. Autore di numerosi saggi pubblicati in inglese, Latour si interessava da tempo di questioni di gestione e organizzazione della ricerca e, più in generale, del modo in cui la società produce valori e verità, prima di rivolgersi alla crisi ambientale.
Fu uno dei primi a percepire l'importanza del pensiero ecologico. Nel 2021 dichiarò che le crisi del cambiamento climatico e della pandemia avevano brutalmente rivelato una lotta tra "classi geosociali". "Il capitalismo si è scavato la fossa. Ora si tratta di fare ammenda".