AGI - L'arsenale missilistico nord-coreano torna sotto i riflettori dopo l'allarme provocato dal lancio di un missile balistico a raggio intermedio, martedì scorso, che ha sorvolato il Giappone prima di inabissarsi nell'oceano Pacifico dopo ventidue minuti di volo a un'altitudine di mille chilometri. La Corea del Nord ha testato circa trenta missili in 24 lanci, sei dei quali negli ultimi dodici giorni, e ha innescato timori per un possibile test nucleare, che sarebbe il settimo della sua storia e che potrebbe verificarsi già nei prossimi giorni, secondo le valutazioni dell'intelligence sud-coreana.
I missili ICBM
L'ultimo ritrovato della tecnologia missilistica nord-coreana è lo Hwasong-17, il missile balistico intercontinentale (Icbm) mostrato per la prima volta al pubblico all'inizio di quest'anno, e comparso nella parata militare di fine aprile scorso. Pyongyang ha rivendicato di avere testato "con successo" il missile a marzo scorso - nel primo test di un missile balistico intercontinentale dal 2017 - e l'agenzia del regime, la Kcna, lo ha definito "una grande entità che rappresenta tutte le forze strategiche" della Corea del Nord. Analisti sud-coreani e statunitensi hanno, però, sollevato dubbi sulle rivendicazioni del regime, e ritengono che la Corea del Nord possa, invece, avere lanciato nuovamente uno Hwasong-15, di dimensioni inferiori e già testato nel novembre 2017, al culmine delle tensioni con gli Stati Uniti allora guidati da Donald Trump.
Si calcola che lo Hwasong-17 possa trasportare fino a quattro testate abbia una gittata superiore ai 15mila chilometri, superiore a quella dello Hwasong-15, che si ritiene possa raggiungere i 13mila chilometri e che sia in grado quindi di tenere a tiro tutto il territorio degli Stati Uniti. Lievemente più bassa la gittata del primo missile balistico intercontinentale testato da Pyongyang, lo Hwasong-14, che supererebbe di poco i diecimila chilometri e che secondo alcuni studi sarebbe in grado di raggiungere New York.
Missili a corto e medio raggio
Al di sotto dei missili balistici a lungo raggio, ci sono poi, i missili balistici a raggio intermedio (Irbm), tra cui lo Hwasong-12, che può percorrere fino a 4.500 chilometri e che sarebbe stato utilizzato proprio martedì scorso per il lancio che ha sorvolato il Giappone, nella più grave provocazione del regime di Kim Jong-un, dall'inizio dell'anno: i media sud-coreani, tra i primi, hanno sottolineato che il missile, se impostato su una traiettoria diversa, avrebbe potuto tenere a tiro la base navale statunitense di Guam, nell'oceano Pacifico. Di gittata lievemente inferiore, circa quattromila chilometri, sono, poi, i Musudan.
Si passa, infine, ai Pukguksong, in grado di coprire una distanza di circa duemila chilometri, e ai Nodong, che arrivano fino ai 1.500 chilometri di gittata. Le ambizioni del regime riguardano, però, soprattutto, la tecnologia missilistica: alla parata per i novanta anni dalla fondazione dell'Esercito Popolare di Corea, a fine aprile scorso, erano sfilati su piazza Kim Il-sung, nel centro di Pyongyang, anche tre missili balistici a propellente solido ancora non testati dal regime, che rappresenterebbero un avanzamento rispetto ai missili a propellente liquido, perché più facilmente trasportabili e pronti per il lancio in tempi più rapidi.
Ci sono, poi, le armi tattiche, che il regime di Kim Jong-un dichiara di avere testato: nel marzo 2021, la Corea del Nord ha rivendicato il lancio di un "nuovo tipo di proiettile tattico guidato", che sarebbe in grado di trasportare un payload di 2,5 tonnellate, e quindi in teoria in grado di trasportare testate nucleari. La nuova arma, secondo gli analisti del James Martin Center for Nonproliferation Studies, citati dalla Bbc, sarebbe un avanzamento dei missili NK-23, già testati dal regime.
La minaccia nucleare
La Corea del Nord ha compiuto finora sei test nucleari nella sua storia, l'ultimo dei quali il 3 settembre 2017, il più potente mai realizzato dal regime. Secondo varie stime l'ordigno detonato nel sito di Punggye-ri, dove la Corea del Nord ha compiuto tutti i suoi test nucleari, avrebbe sprigionato una forza compresa tra i cento e i 370 chilotoni: una bomba da cento chilotoni sarebbe sei volte più potente di quella sganciata dagli Stati Uniti su Hiroshima il 6 agosto 1945.
Dopo la detonazione, la Corea del Nord ha rivendicato di avere detonato per la prima volta un ordigno termo-nucleare, anche se sono stati avanzati dubbi rispetto alle dichiarazioni del regime. Nonostante le promesse fatte da Pyongyang negli scorsi anni, il programma nucleare della Corea del Nord starebbe procedendo "a pieno regime", secondo i rilevamenti dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) e la centrale di Yongbyon starebbe proseguendo con l'arricchimento dell'uranio, in violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Da mesi si accavallano indiscrezioni sulla possibilità che la Corea del Nord possa condurre un settimo test nucleare, sempre nel sito di Punggye-ri, che il regime ha dichiarato di avere smantellato nel 2018, ma in assenza di esperti indipendenti. Secondo stime dell'intelligence sud-coreana, il regime di Kim Jong-un potrebbe realizzare un nuovo test nucleare già nelle prossime settimane, dense di eventi politici internazionali, tra il 16 ottobre e il 7 novembre prossimo, date che coincidono con l'apertura a Pechino del ventesimo Congresso del Partito Comunista Cinese e con la vigilia delle elezioni di mid-term negli Stati Uniti.