AGI - Il Brasile, la più grande economia dell'America latina, va alle urne per le elezioni generali, un appuntamento cruciale anche per l'intera regione proprio per i suoi numeri imponenti.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal Tribunale superiore elettorale (Tse), i registri aggiornati indicano un record di iscritti, in tutto 156 milioni 454 011 aventi diritto, dai 16 anni in su, mentre alle ultime elezioni del 2018 erano oltre 147 milioni.
In forte crescita il numero di nuovi elettori giovani, tra 16 e 18 anni, alla loro prima esperienza domenica, in tutto 2.042.817, attesi alle urne nei 496.856 seggi collocati ai quattro angoli dell'immenso territorio nazionale. I dati ufficiali pubblicati dal Tse hanno in qualche modo smentito una serie di fake news diventate virali sui social, che indicavano un calo del numero di seggi elettorali, come conseguenza diretta degli oltre 686 mila brasiliani morti di Covid-19.
Una mortalità effettivamente molto alta - il Brasile è stato il secondo Paese al mondo per numero di vittime nella pandemia - compensata, però, dal numero dei giovani che hanno raggiunto la maggiore età per andare a votare, facendo aumentare il numero di seggi del 3% (+14.993) rispetto alle ultime elezioni generali di quattro anni fa, quando erano 481.863.
I numeri da colosso rendono ulteriormente complessa l'intera macchina organizzativa e logistica basata sul voto elettronico, criticato da alcuni candidati che temono brogli da parte degli agenti elettorali.
Per scegliere il proprio candidato, gli aventi diritto convalideranno il relativo numero assegnatogli e sullo schermo apparirà la sua fotografia ed altre informazioni. Una volta che l'elettore avrà convalidato la propria scelta, la sua preferenza verrà trasmessa direttamente al Tse.
In Brasile il voto è obbligatorio per tutti i cittadini tra 18 e 70 anni mentre è facoltativo per quelli tra 16 e 18 anni e per gli over 70. Tutti saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente, scegliendo tra 12 candidati ma i due principali contendenti sono due: il capo di Stato uscente di estrema destra Jair Bolsonaro e l'ex presidente di sinistra Luis Inacio Lula da Silva.
Per essere eletto già al primo turno bisogna ottenere almeno il 50% delle preferenze, altrimenti i due candidati rivali andranno al ballottaggio, il prossimo 30 ottobre.
Per sondaggi Lula potrebbe vincere al primo turno
Gli ultimi sondaggi sulle intenzioni di voto in vista delle elezioni presidenziali di oggi in Brasile non escludono che Inacio Lula da Silva, si garantisca l'elezione con una percentuale tra il 50 e il 51% dei voti, senza quindi bisogno di un secondo turno.
Secondo la rilevazione dell'Istituto Ipec l'ex presidente (2003-2010) ha il 51% dei voti validi (un punto in meno rispetto a lunedì scorso) e l'attuale presidente, Jair Bolsonaro, che si candida alla rielezione, ha il 37% (in crescita di tre punti). Il sondaggio Datafolha, invece, assegna al leader socialista il 50% dei voti validi (invariato rispetto al sondaggio precedente) e al leader della destra il 36% (anch'esso invariato).
La legge elettorale brasiliana prevede l'elezione automatica del candidato che ottiene più della metà dei voti validi (escluse le schede bianche e quelle non valide) al primo turno e un ballottaggio, previsto per il 30 ottobre, se nessuno supera questo limite. Secondo i sondaggisti, la vittoria di Lula al primo turno non e' garantita perche' entrambi i sondaggi hanno un margine di errore di due punti percentuali, quindi le sue intenzioni di voto potrebbero variare dal 48% al 53%.
Secondo gli esperti, la possibilita' che la gara si decida oggi dipende anche dal tasso di astensione, poiché Lula potrebbe essere danneggiato se un gran numero di elettori decidesse di non recarsi alle urne.
Consapevole della possibilità di essere eletto al primo turno, l'ex leader sindacale ha trascorso gli ultimi giorni della sua campagna elettorale alla ricerca del "voto utile", ovvero il sostegno degli elettori di candidati terzi che non vogliono sprecare il loro voto. Allo stesso modo, Bolsonaro ha cercato anche gli elettori di altri candidati con l'intenzione di ridurre il vantaggio che lo separa dal suo maggiore rivale politico e di cercare di forzare un secondo turno, nella speranza di ribaltare la situazione nelle prossime quattro settimane.
L'Ipec ha mostrato che la strategia di Bolsonaro ha avuto piu' successo finora: le sue intenzioni di voto sono aumentate di tre punti percentuali rispetto al sondaggio pubblicato cinque giorni fa, mentre quelle di Lula sono scese di un punto.