AGI - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ribadito che il no della Turchia all'ingresso di Svezia e Finlandia è condizionato alla consegna dei terroristi di cui Ankara chiede l'estradizione.
Un processo che Ankara segue "con attenzione estrema", come dichiarato oggi dal leader turco di fronte al Parlamento. "Seguiamo con estrema meticolosità il rispetto delle condizioni da parte di Svezia e Finlandia. Abbiamo mostrato la nostra posizione nella lotta al terrorismo nell'ultimo vertice Nato sull'allargamento e spiegato che non è negoziabile. Continueremo con decisione su questa strada per mantenere la parola data al nostro Paese", ha detto Erdogan.
Il presidente turco ha poi allargato lo sguardo agli sviluppi sul piano internazionale e dichiarato che la Turchia "non può permettersi il lusso di stare a guardare".
"Il mondo sta entrando in un vortice pericoloso e la Turchia non può permettersi il lusso di rimanere a guardare i fatti che hanno luogo nell'area perché questi hanno ricadute dirette sul nostro Paese".
Il riferimento del leader turco è al conflitto in Ucraina e gli sforzi diplomatici che la Turchia ha messo in campo per provare a imbastire un negoziato per il cessate il fuoco. Tentativo fallito, ma che non ha comunque impedito ad Erdogan di mediare per la costituzione del corridoio del grano e per uno scambio di prigionieri che ha riguardato più di 200 ostaggi russi e ucraini.
Successi che hanno permesso a Erdogan di rilanciare su un possibile incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodimir Zelensky. Erdogan ha parlato al telefono lo scorso mercoledi' con Zelensky e il giorno dopo con Putin, con cui ha avuto 3 incontri negli ultimi 3 mesi.
"La diplomazia turca sta vivendo il momento di maggior successo. Produciamo iniziative mirate alla ricerca di soluzioni. Siamo ormai una forza diplomatica che risolve situazioni e problemi complicati. L'ultimo esempio è la crisi in Ucraina. Il nostro Paese ha assunto il ruolo di centro di pace e stabilità e utilizzato dialogo, mediazione e diplomazia al servizio della pace. Il successo nello scambio di prigionieri ha proiettato la diplomazia turca su un'altra dimensione", ha detto Erdogan.