Janja e Michelle, le due first ladies in lotta per il Brasile e tra loro
AGI - Donne di lotta e di governo. Donne in trincea, scese nel bel mezzo dello scontro politico al fianco dei loro mariti per sostenerli e sospingerli, trionfanti, verso la presidenza della nazione. Scrive il Paìs: “Le mogli dei candidati alla presidenza del Brasile non sono mai state così importanti come in queste elezioni. Michelle Bolsonaro e Rosangela da Silva, in arte Janja, sono scese in campo e hanno moltiplicato le loro apparizioni agli eventi della campagna elettorale”, tra preghiere rivolte a Dio e canzoni d'amore e di speranza. “Con personalità e stile diversi ma entrambe con la stessa missione: attirare il voto decisivo delle donne”.
Il quotidiano madrileno traccia i profili della due first ladies scrivendo che Janja da Silva, 56 anni, sposata da maggio con l’ex presidente Luiz Inàcio da Silva, per tutti Lula, “è di fatto la coordinatrice dell'agenda di suo marito, appare al suo fianco, lo chiama ‘amore’, canta e proietta gioia, vent'anni più giovane di lui, ha ringiovanito la campagna del cinque volte candidato alla presidenza” mentre la seconda, “Michelle Bolsonaro, 40 anni, è vista come decisiva nella carriera politica del marito”. La coppia presidenziale si è conosciuta nel 2007 quando lei era segretaria alla Camera dei Deputati e lui era un legislatore marginale di estrema destra vicino ai militari.
Due divorzi, Michelle “è una fervente evangelica, che ha spalancato le porte del determinante voto religioso al marito”. Dapprima sposati civilmente, nel 2013 sono convolati a nozze religiose, uniti dall’influente pastore Saila Malafaia. Quando Bolsonaro è entrato in carica, “dopo una campagna a cui lei ha partecipato a malapena, Michelle ha tenuto un discorso nella lingua dei segni e si è offerta come volontaria per assistere i sordi”. Un coupe de theatre.
Sociologa, insegnante, ex operaia della centrale idroelettrica di Itaipu, una delle più grandi al mondo, Janja da Silvada da quattro decenni è invece iscritta al Partito dei Lavoratori. Ha iniziato a frequentare Lula nel 2018, poco dopo che era rimasto vedovo della sua seconda moglie. L'amore è rifiorito anche durante i 580 giorni trascorsi da Lula in carcere. “Da Silva è un’aspra critica del governo di Jair Bolsonaro”, sottolinea il Paìs, e l’ha citato in giudizio a Curitiba, la città nel sud del Brasile dove è cresciuta, per le centinaia di migliaia di vittime del Covid-19, compresa sua madre”.
Jania ha affermato di voler "riconsiderare" la posizione di first lady e di volersi concentrare su problemi prioritari per le donne come la violenza di genere. Michelle, invece, “con il suo rispettabile profilo di donna di famiglia è apparsa così tanto nella propaganda di Bolsonaro che la Corte elettorale ha posto il veto alle apparizioni in video per aver superato i limiti di tempo concessi”. Lei “ha cercato di aggirare il divieto con una controfigura che ripeteva le sue frasi. Il tribunale è intervenuto nuovamente.
Conclude il quotidiano di Madrid: “Principesse o combattenti, anche il Brasile sceglie questa domenica quale donna vuole rappresentarlo”.