AGI - Sono state registrate almeno tre perdite nei gasdotti Nord Stream 1 e 2 e la Danimarca ha alzato il livello di vigilanza sulle sue infrastrutture energetiche e vietato la navigazione nel tratto di mare interessato.
Dal punto di vista ambientale non sembrano esserci grandi rischi: il metano è parzialmente solubile in acqua. Per le imbarcazioni potrebbero esserci pericoli se nell'acqua ci fosse abbastanza gas da alterarne la densità.
Il gasdotto russo Nord Stream 1, a causa di due fughe di gas, ha subito un calo di pressione subito dopo quella subita lunedì da Nord Stream 2.
Quest'ultimo gasdotto, completato a inizio 2022, non è mai entrato in funzione ma era stato riempito di gas per preparare la messa in opera
"Stasera i dipendenti del centro di controllo Nord Stream 1 hanno registrato un calo di pressione in entrambe le condutture del gasdotto. Le ragioni sono oggetto di indagine", si legge in una breve dichiarazione di Nord Stream AG, che ha sede in Svizzera, in cui si annuncia l'incidente.
Secondo l'agenzia russa Interfax, che cita l'amministrazione marittima danese, sono state segnalate perdite di gas nella zona economica esclusiva della Danimarca, a Nord-Est dell'isola di Bornholm nel Mar Baltico.
Poco prima era stata rilevata una perdita in una delle due condutture del Nord Stream 2, sempre nella zona economica esclusiva danese, ma questa volta a Sud-Est di Bornholm, sempre secondo i media russi.
Lunedì il governo tedesco ha confermato un significativo calo di pressione nel Nord Stream 2, che è stato completato e riempito di gas, ma che è fermo e che non ha mai registrato l'import di carburante perché Berlino ha sospeso tutto poco prima dell'invasione dell'Ucraina e poi ha escluso il lancio dell'infrastruttura.
"Le autorità sono state informate che ci sono state altre due perdite nel gasdotto Nord Stream 1, che non è più operativo, ma contiene gas", ha detto il ministro danese del clima in una nota.