AGI - Le elezioni italiane in prima pagina sulla stampa internazionale, che dà grande risalto alla vittoria di Giorgia Meloni e si esercita in analisi per spiegarne il significato politico e immaginare le sue prime mosse sulla scena internazionale, con la doppia sottolineatura che sarà la prima donna premier in Italia e guiderà il governo più a destra nella storia repubblicana.
WASHINGTON POST
“L’Italia elegge la prima donna premier e il governo più a destra dopo Mussolini”: questa la sintesi del Washington Post, che al voto italiano dedica un piccolo richiamo nella parte bassa della prima pagina, dove, a parte l’Ucraina, dominano notizie americane, dalla polemica sul trasferimento dei migranti dalla Florida deciso dal governatore repubblicano De Santis alla gentrificazione di Oakland, dalle politiche dei repubblicani sulla lotta contro la criminalità alla carenza di badanti che mette in difficoltà gli anziani. “Gli elettori italiani sembrano aver infranto diversi precedenti domenica, appoggiando partiti che ora sono destinati a formare il governo più di estrema destra del Paese dalla caduta di Mussolini, e guidato dal suo primo premier donna”, scrive il giornale, e ricorda le preoccupazioni degli oppositori per la svolta che ciò potrebbe determinare nella politica europea “spingendo l’Italia in un blocco illiberale con Polonia e Ungheria”.
Meloni nel discorso della vittoria “ha usato toni conciliatori”, nota il Post, che guardando al futuro osserva: “In Italia è più facile prendere il potere che restarci abbastanza a lungo per cambiare. Il governo in media non dura più di 400 giorni. Gli zig-zag politici sono la norma. Se confermata come primo ministro, Meloni dovrà affrontare immediate prove in patria e in Europa, visto il logorio l'impennata dei prezzi dell'energia e le divisioni all'interno della sua stessa coalizione sulla Russia e la sua invasione dell'Ucraina”. Quanto ai rapporti con l’Ue, secondo il quotidiano, “Meloni si troverà di fronte a vincoli naturali in Europa, dato che molti nel ricco mondo dei ricchi interessi economici di destra in Italia preferiscono un rapporto stabile con Bruxelles. Un debito nazionale grande come una montagna significa che qualsiasi governo, con passi falsi che spaventano gli investitori, potrebbe avvicinarsi a una crisi finanziaria. Ciò comporterebbe un forte incentivo per Meloni a procedere con cautela”.
NEW YORK TIMES
Un “trionfo nazionalista” secondo il New York Times, quello “dell’estrema destra” in Italia, dove Giorgia Meloni “si avvia a diventare la prima donna premier”. Il giornale dà spazio in prima pagina alle elezioni, e scrive: “Domenica l'Italia sembrava aver voltare la pagina della storia europea eleggendo una coalizione di estrema destra guidata da Giorgia Meloni, la cui lunga storia di attacchi all'Unione Europea, ai banchieri internazionali e ai migranti ha seminato preoccupazione sull'affidabilità del Paese nell'alleanza occidentale”. Perché sebbene Meloni “sia una forte sostenitrice dell'Ucraina, i suoi partner di coalizione ammirano profondamente il presidente russo, Vladimir Putin, e hanno criticato le sanzioni contro la Russia”.
La sua vittoria, “in un'elezione con un'affluenza inferiore al solito, arriva quando i partiti precedentemente tabù e emarginati con radici naziste o fasciste stanno entrando nel mainstream - e vincendo le elezioni - in tutta Europa”, nota il giornale, secondo cui è la conferma che “il fascino del nazionalismo - di cui è una forte sostenitrice - è rimasto immutato, nonostante i risultati dei Paesi dell’Ue nell’unire sovranità e risorse negli ultimi anni, prima per combattere la pandemia di coronavirus e poi di fronte all'inizio del più grande conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale da parte di Putin”. Ora, per il Nyt, “la principale preoccupazione dell'establishment europeo è come, e quanto profondamente, una coalizione di destra in Italia guidata dalla Meloni potrebbe minacciare che quella coesione”.
La leader di FdI si è schierata nettamente a sostegno dell’Ucraina, ma Salvini e Berlusconi “si sono chiaramente allineati a Putin, mettendo in dubbio le sanzioni e rilanciando la sua propaganda”, rileva il giornale, e ipotizza che “questa divergenza, e l'aspra competizione tra i leader di destra, potrebbero rivelarsi fatali per la coalizione, portando a un governo di breve durata. Ma alcuni analisti politici affermano che la Meloni, dopo aver raggiunto il potere, potrebbe essere tentata di ammorbidire il suo sostegno alle sanzioni, che sono impopolari in gran parte dell'Italia. Se lo facesse, c'è la preoccupazione che l'Italia possa essere l'anello debole che spezza la forte posizione unita dell'Unione Europea contro la Russia”.
WALL STREET JOURNAL
La vittoria elettorale di Fratelli d’Italia ha il posto d’onore sulla prima pagina del Wall Street Journal, con una grande fotografia di Giorgia Meloni sotto il titolo “Coalizione di destra destinata a guidare l’Italia dopo le elezioni”. Gli italiani, scrive il Wsj, hanno scelto “un leader non sperimentato che affronterà la crescente recessione economica e la crisi energetica dell'Europa derivanti dall'invasione russa dell'Ucraina”. Il voto in Italia è stata “la prima grande prova della coesione politica dell'Unione Europea nel momento in cui si confronta con il tentativo della Russia di ridisegnare l'ordine del continente post-Guerra Fredda”, osserva il giornale, e sottolinea che gli elettori “si sono spostati verso partiti con chiare posizioni filo-occidentali, secondo gli exit poll, mentre i partiti deboli nei confronti della Russia hanno ottenuto risultati scarsi rispetto alle precedenti elezioni nazionali del 2018, nonostante i loro sforzi per corteggiare la popolarità mettendo in discussione le sanzioni occidentali a Mosca e resistere agli aiuti militari per l'Ucraina”.
Il quotidiano ricorda poi che un debito pubblico pari a circa il 150% del Pil rende l’Italia “vulnerabile alle vendite sui mercati obbligazionari se gli investitori perdessero fiducia nella solidità delle politiche fiscali di Roma, e dipendente dalla Banca centrale europea per mantenere stabili i suoi rendimenti obbligazionari”.
Perciò, “consapevole che qualsiasi reazione avversa da parte degli investitori obbligazionari potrebbe danneggiare ulteriormente le prospettive economiche dell'Italia, Meloni ha cercato di rassicurare i mercati finanziari sul fatto che un governo guidato da Fratelli d’Italia cercherà di mantenere la disciplina fiscale. Tale vincolo potrebbe lasciare una portata limitata per i tagli fiscali radicali che alcuni nella coalizione di destra vogliono”, scrive il Wsj, secondo cui nei rapporti con l’Ue “molti osservatori a Roma affermano che Fdi è consapevole di quanto sia limitato lo spazio di manovra dell'Italia, data la sua fragilità economica e la necessità di buone relazioni con altri importanti attori in Europa e in Occidente”. Tra gli altri titoli di prima pagina, l’Ucraina con il surriscaldarsi dei toni tra Russia e Usa, la sanguinosa repressione delle proteste in Iran, e la sfiducia che induce sempre più investitori a discostarsi dalla strategia ‘buy the dip’, ossia quella di comprare titoli in forte ribasso scommettendo sulla loro imminente ripresa.
FINANCIAL TIMES
La vittoria elettorale di Giorgia Meloni fa titolo in prima pagina sul Financial Times. Dagli elettori arriva “un mandato decisivo per la coalizione di destra” guidata dalla leader di Fratelli d’Italia, “che diventerà la prima donna premier” del Paese. Il giornale sottolinea la bassa affluenza alle urne, e che la vincitrice “della competizione innescata dall’improvvisa caduta del governo di unità nazionale di Mario Draghi quest’estate, dovrà affrontare l’aumento dei prezzi dell’energia, le tensioni politiche paneuropee causate dall’invasione russa dell’Ucraina, e un elevato debito pubblico”.
Secondo il quotidiano, “la vittoria della destra italiana fa presagire rischi ma non una sbandata nell'estremismo”. In evidenza su Ft anche le crescenti preoccupazioni dei Tory per il deprezzamento della sterlina dopo il piano di tagli fiscali varato dal governo Truss, che malgrado la crisi valutaria ne promette ancora.
THE TIMES
“Giorgia Meloni si avvia a diventare la prima donna premier in Italia dopo la virata a destra degli elettori”: questo il quadro tratteggiato dal Times che mette in evidenza la notizia con una grande fotografia della leader di Fratelli d’Italia al seggio. Oltre che la prima donna, Meloni sarà anche “il primo ministro più di destra dalla fine della guerra”, sottolinea il giornale. Il titolo principale della prima pagina è però per la politica interna, con i nuovi tagli fiscali annunciati dal governo Truss che comporteranno a cascata una riduzione dei salari dei dipendenti pubblici e una riduzione dei servizi offerti ai cittadini, soprattutto nei settori della sanità e della scuola. In evidenza anche la diffusione delle tossicodipendenze tra gli studenti delle università britanniche.
LE MONDE
Quello di Giorgia Meloni è un “successo storico” ed “eclatante”, nella valutazione che Le Monde fa in apertura del suo sito web, cui bisogna guardare per notizie e commenti sul voto italiano, visto che il quotidiano francese non è in edicola il lunedì. L’alleanza a trazione FdI “ha ottenuto una maggioranza chiara e netta tanto alla Camera quanto al Senato”, eppure Meloni nel suo discorso ha salutato la vittoria “senza trionfalismi e con toni insolitamente gravi e misurati”, e “dopo aver denunciato la campagna ‘violenta’ e ‘aggressiva’ che il suo partito avrebbe, secondo lei, subito, ha chiesto il ‘reciproco rispetto’", e che la sfida sarà adesso "unire gli italiani”. Il giornale francese ha colto “un riferimento un po' criptico alle origini travagliate del suo movimento, erede della complessa storia del fascismo del dopoguerra” nella dedica che la leader ha fatto “a tutte le persone che non ci sono più e che meritavano di vivere questa notte".
LE FIGARO
“Giorgia Meloni, donna forte plebiscitata in Italia dopo la vittoria alle elezioni legislative del suo partito nazional-conservatore, Fratelli d'Italia, con il 26% dei voti, è in una posizione di forza per diventare la prima Presidente del Consiglio”, si legge sul sito di Le Figaro, che non mette le elezioni italiane in prima pagina della sua edizione cartacea, puntata invece sull’insofferenza dei francese per le misure austerità energetica decise dal governo. Nell’analisi del quotidiano, Meloni, è la nuova ”figura provvidenziale” scelta dall’Italia, un Paese “all’incessante ricerca di un salvatore” e per questo “condannato all'instabilità”, perché ai leader si concede solo “un piccolo giro e poi via”. Così, “dopo Renzi il ‘rottamatore’, Salvini il ‘capitano’ e ‘Super Mario’ Draghi, l'Italia si è data domenica sera un nuovo salvatore per raddrizzare il timone”.
EL PAIS
Giorgia Meloni “è la più votata e va verso un governo con Salvini e Berlusconi”, da leader di una coalizione di destra “che approfitta delle divisioni dei centro sinistra” in un voto segnato da “un’astensione record che svela il disincanto degli italiani per la politica”: così El Pais riassume nella sua apertura l’esito delle elezioni italiane. “La preoccupazione di Bruxelles per la vittoria di una coalizione in Italia guidata dall'estrema destra Giorgia Meloni sembra ragionevole”, commenta il giornale spagnolo, ma sottolinea che “prima di mettersi le mani nei capelli vale la pena ricordare che l'Italia da decenni fa a modo suo, ed è stata, nel 1998, la prima democrazia occidentale governata da un post-comunista, un certo Massimo D' Alema, ex dirigente del mitico Pci.
Durò un anno e mezzo, cosa frequente tra i presidenti degli esecutivi italiani, forse la posizione più effimera della scena politica europea”. Inoltre, sottolinea El Pais, Meloni “non arriva a Palazzo Chigi per via di un intrallazzo politico come D'Alema, ma spinta da milioni di voti degli italiani”.
Bisognerà dunque vedere alla priva dei fatti “se il suo governo sarà abbastanza virtuoso in materia economica e abbastanza obbediente a Bruxelles in materia politica”. Tuttavia, per il giornale, dopo il voto “emergono almeno due fronti di tensione: uno interno e l'altro europeo e internazionale”. Sul primo, “considerando anche i forti limiti alla politica economica derivanti dalla partecipazione all'eurozona e lo stato dei conti pubblici, il nuovo governo potrebbe puntare su questioni di identità e diritti civili, favorendo quella lenta erosione illiberale dei regimi democratici già vista al lavoro in Ungheria e Polonia” e questo sarebbe “rafforzato da una riforma della Costituzione in chiave presidenziale”. Il secondo fronte “riguarda il ruolo dell'Italia nell'Ue” perché “con un governo apertamente sovranista, funzionamento dell’integrazione nel processo decisionale dell'Ue potrebbe essere più complicato”.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
La destra vince le elezioni italiane, ma secondo la Frankfurter Allgemeine Zeitung il dato saliente è l’astensione. Il giornale tedesco, che non mette in prima pagina le notizie sul voto ma le impagina in apertura sul suo sito web, scrive: “L'ulteriore calo dell'affluenza alle urne di circa dieci punti rispetto al 2018 a circa il 65% è spaventoso. Tuttavia, nessuno dei campi politici sembra aver beneficiato in modo particolare del tasso di astensione allarmante. Con circa il 35%, il "partito dei non votanti" è la forza politica più forte del Paese, con ben dieci punti” di vantaggio sul partito più votato, Fratelli d’Italia. Nella coalizione di centrodestra “Meloni è emersa come la netta vincitrice”, mentre Matteo Salvini, come capo della Lega, “deve rispondere di un risultato più debole rispetto alle elezioni del 2018” e Berlusconi “non dovrebbe essere in grado di ritardare ancora a lungo la consegna della leadership del partito”.
Tra i vincitori, il quotidiano tedesco indica anche Giuseppe Conte perché, “sebbene l'ex presidente del Consiglio, in qualità di nuovo capo dei 5 stelle, sia riuscito a ottenere solo la metà dei voti ottenuti dal movimento populista di sinistra nel trionfo elettorale del marzo 2018”, è comunque “riuscito a invertire la tendenza negativa” e ha fatto di M5s “con un chiaro orientamento di sinistra e pacifista la terza forza politica” dopo FdI e Pd. Il tema principale sulla prima pagina è l’energia, con i contratti firmati da Scholz negli Emirati arabi per la fornitura di gas liquido alla Germania, e con il dibattito nella maggioranza di governo sull’abbattimento dei costi delle bollette.
CHINA DAILY
Il ventesimo congresso nazionale del Partito comunista cinese è in evidenza sul China Daily, con l’elezione di tutti i 2.296 delegati completata ieri. Scelti in rappresentanza e degli oltre 96,7 milioni di iscritti, “sono membri eccezionali del Pcc, altamente qualificati ideologicamente e politicamente, con buoni metodi di lavoro e standard morali elevati, sono competenti nel discutere gli affari di Stato e hanno ottenuto risultati notevoli nel loro lavoro”, si legge nel comunicato ufficiale cui il giornale dà spazio. Il quotidiano aggiunge che tra di loro figurano dirigenti del Partito e esponenti della base, un numero considerevole di donne e rappresentanti delle minoranze etniche. Con l’elezione, comunque, il processo selettivo non è concluso perché “l'idoneità di questi delegati sarà verificata da uno speciale comitato di revisione prima che partecipino al prossimo Congresso”, che si aprirà a Pechino il 16 ottobre.
QUOTIDIANO DEL POPOLO
L’elezione dei delegati al Congresso nazionale del Partito comunista cinese è la notizia del giorno, ovviamente, per il People’s Daily, che del Pcc è l’organo e che in un editoriale esorta i 2.296 prescelti a “compiere il loro dovere lealmente”. Per il giornale, Secondo l'editoriale, “è fondamentale basarsi sui successi passati per portare avanti la causa del Partito e del Paese, per il futuro del socialismo con caratteristiche cinesi e per il grande ringiovanimento della nazione cinese” per “per unire e galvanizzare persone di tutti i gruppi etnici nel loro sforzo di ottenere una nuova vittoria per il socialismo con caratteristiche cinesi”.
Quindi, ammonisce il giornale, “tutti i delegati dovrebbero partecipare seriamente a ogni punto all'ordine del giorno con un forte senso di responsabilità politica e missione storica, nonché pieno entusiasmo e morale alto”, perché il ventesimo congresso “con il compagno Xi Jinping al centro e attraverso gli sforzi concertati di tutti i delegati, sia un congresso di unità, vittoria e impegno”.