AGI - Sono 2.296 delegati al prossimo Congresso nazionale del partito, che si aprirà il 16 ottobre prossimo a Pechino: ci sarà il presidente in carica Xi Jinping. La lista dei delegati è stata pubblicata dall'agenzia Xinhua, e l'inserimento di Xi sembra smontare le voci che si sono rincorse sulla sorte del leader cinese negli ultimi giorni, dopo le condanne a morte con sospensione della pena - equivalenti a un ergastolo senza possibilità di sconti di pena - inflitte a un ex vice ministro della Pubblica Sicurezza e a un ex ministro della Giustizia, Sun Lijun e Fu Zhenghua, accusati di corruzione.
Nell'annuncio della lista dei delegati al Congresso, l'agenzia Xinhua sottolinea che gli eletti a partecipare all'evento politico del mese prossimo "devono aderire al pensiero di Xi Jinping sul socialismo con caratteristiche cinesi per una nuova era" come primo requisito, e successivamente "alla Costituzione del partito, alla sua natura e al suo scopo, sostenere e rafforzare la leadership generale del partito, promuovere pienamente la democrazia interna al partito e seguire rigorosamente i requisiti del Comitato Centrale", l'organo decisionale a base più ampia del partito, quando il Congresso non è in sessione.
I delegati, aggiunge l'agenzia di stampa cinese, "soddisfano le condizioni stabilite dal Comitato Centrale, hanno un'elevata qualità ideologica e politica, un buono stile di lavoro e una forte capacità deliberativa, hanno ottenuto risultati evidenti nelle loro posizioni e sono membri eccezionali del Partito Comunista".
Le voci sulla sorte di Xi - circolate sui media indiani, tra cui quelle di un suo arresto e che sia in atto un colpo di Stato nel Paese - si sono rincorse sul web durante il fine settimana, nonostante un'assenza di segnali chiari riguardanti la sorte del presidente, che da giorni non appare in pubblico dopo il ritorno in Cina dal summit della Shanghai Cooperation Organization di Samarcanda, in Uzbekistan.
Al centro delle speculazioni c'è un generale dell'Esercito Popolare di Liberazione, Li Qiaoming, che avrebbe sostituito Xi nella carica di presidente della Commissione Militare Centrale, l'organo di comando delle Forze Armate. Li, nato nel 1961, è membro del Comitato Centrale del partito, sarebbe in corsa per un posto nella stessa Commissione Militare Centrale, che vede diversi attuali membri prossimi alla pensione in vista del rinnovo della classe dirigente al Congresso del mese prossimo, e viene considerato un sostenitore della linea di Xi riguardante l'aumento del controllo del partito sull'esercito.
Il Congresso del Pcc del mese prossimo è un appuntamento particolarmente sensibile per Xi, che si candida a un terzo mandato consecutivo alla guida del partito. Dal Congresso è poi attesa una modifica alla Carta Fondamentale del partito che punterebbe, secondo l'opinione di diversi osservatori, a elevare ulteriormente lo status del segretario generale.
Le speculazioni sulla sorte di Xi sono state riprese anche da critici della leadership cinese all'estero: nonostante un'assenza di notizie ufficiali sui media statali cinesi, c'è chi ipotizza che qualcosa di insolito stia accadendo. Per avere un quadro più chiaro sulla situazione, comunque, occorrerà attendere ancora qualche giorno, come fa notare Bill Bishop, autore della newsletter Sinocism, e osservatore di lungo coso e tra i più accreditati della scena politica cinese: in occasione delle festività legate al 1 ottobre, anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, è attesa un'apparizione di Xi, della cui attività pubblica, prima di allora, non c'è traccia. Al più tardi, per dissipare ulteriori dubbi, la data a cui fare riferimento è quella del 9 ottobre, quando si aprirà il settimo plenum del Comitato Centrale del partito, l'ultimo prima dell'apertura del Congresso, la domenica successiva.
Intanto, i media cinesi riportano la stesura di una prefazione di Xi, di prossima pubblicazione, per opere di letteratura raccolte nella Biblioteca della Rivitalizzazione dal titolo "andare avanti sulla strada del rinnovamento nazionale", concetto da lui stesso introdotto alla fine del 2012, all'inizio del suo primo mandato come segretario generale del Pcc: nella prefazione, Xi sottolinea l'importanza di costruire un Paese socialista moderno, e di imparare la lezione della storia, riporta l'agenzia Xinhua, di "riflettere sul passato, guardare al futuro e", ovviamente, "continuare sulla strada del rinnovamento nazionale".