AGI - La Cina deve affrontare un'emergenza sanitaria a causa di "epidemie nascoste" di malattie come cancro, problemi cardiaci e diabete che potrebbero avere “conseguenze sociali, economiche e demografiche di vasta portata” per la nazione più popolosa del mondo, avvertono gli esperti e si può leggere in un servizio del Guardian, nonostante il Paese “abbia imposto i lockdown più rigorosi al mondo” per proteggere la sua popolazione dal Covid-19. Tuttavia “l'impatto mortale delle malattie non trasmissibili è molto poco compreso e minaccia di uccidere decine di milioni di cinesi nei prossimi decenni senza politiche di salute pubblica più severe”.
Il punto debole della situazione sanitaria della Cina, si osserva, è dovuta al fatto che “è stata trasformata negli ultimi decenni in un miracolo economico che ha visto una rapida industrializzazione e il trasferimento di centinaia di milioni di persone dalle campagne alle città” e questo enorme cambiamento, sottolinea il Guardian, certamente “ha risollevato la gente dalla povertà offrendo un tenore di vita migliore di quello di cui godevano nelle zone rurali” ma insieme a salari più alti e vita urbana “sono arrivate malattie ‘occidentali’ come il cancro legato a tassi molto alti di fumo, il diabete e le malattie cardiache grazie a una dieta più ricca, mancanza di esercizio e pressione alta”.
Wang Feng, professore di sociologia all'Università della California, a Irvine, afferma che il ritmo del cambiamento osservato in Cina negli anni '80 e '90 è diverso da qualsiasi altro avvenuto nel corso della storia e che i problemi sociali e sanitari accumulati per decenni si stanno ripresentando per diventare fuori controllo.
Alcuni dati? Si calcola che più di un terzo degli 1,1 miliardi di fumatori nel mondo vive in Cina, dove circa la metà della popolazione maschile dipende dal tabacco. “Secondo le attuali proiezioni, le malattie legate al fumo, che includono cancro ai polmoni, malattie respiratorie e cardiache, uccideranno in maniera sbalorditiva un giovane cinese su tre entro il 2050”, una statistica preoccupante in un paese che sta già affrontando una crisi demografica a causa del calo delle nascite e del rapido invecchiamento della popolazione. Tanto che si prevede che potrebbe scendere da circa 1,4 miliardi di adesso a circa 1 miliardo entro il 2100. E potrebbe essere un disastro.
A tutto ciò va aggiunto anche che la principale causa di morte in Cina è l'ictus, seguito da malattie cardiache, polmonari croniche e poi cancro ai polmoni, secondo uno studio sull’incidenza globale delle malattie dell'Istituto Usa per la valutazione della salute. E il fumo è un fattore decisivo. Secondo gli analisti, “l’attuale crisi sanitaria può essere fatta risalire in molti modi alla crescita economica stratosferica della Cina dalla fine degli anni '70, quando le persone hanno iniziato a consumare una dieta più occidentale e ad acquisire abitudini in stile occidentale”, sintetizza il Guardian. Fattori, questi, che potrebbero ridisegnare la mappa della nazione.