AGI - “Salve buongiorno, mi chiamo Vera, sono ucraina e la mia città natale è Kharkiv, la mia lingua madre è il russo. Non sono un soldato, sono solo una musicista e tutto ciò che posso fare è suonare. Suono per dare supporto ai miei amici”.
Comincia così, con queste parole, lo struggente video musicato della violinista ucraina Vera Lytovchenko che dal suo bunker continua a suonare in rete sotto i bombardamenti incessanti che si abbattono quotidianamente sul suo Paese e la sua città, video che illustra il lancio del progetto europeo dell’Associazione no profit 4Elements, che si occupa di sostenibilità integrata in collaborazione con il Cnr, e che ha per titolo e tema: “Ricostruire l’Ukraina, arte, musica e passione”. Un progetto che viene definito “ambizioso” perché prevede “il sostegno e la valorizzazione internazionale della cultura e della musica ucraina come strumento di contrasto alla cultura della guerra”.
Si legge poi in una nota dell’Associazione che il progetto consiste in questo: “Andremo a prelevare dal suo bunker una violinista ucraina, che continua a suonare in rete sotto i bombardamenti, e l'accompagneremo in un lungo viaggio in Europa con tappe in tutti i più importanti teatri dell'opera, dove suonerà con musicisti locali, fino ad arrivare a fine anno a Milano”.
La Rai seguirà questo progetto in tutto il suo itinerario girando un docufilm e sottolineando come il linguaggio mondiale della musica sia il migliore linguaggio di pace.
Di fatto si tratta di un viaggio straordinario di 3.700 km che partirà da Kharkiv e terminerà nel capoluogo lombardo, nel cuore del patrimonio artistico europeo e toccando tutti i teatri dell’Opera in Europa.
Un viaggio arricchito da concerti unici, incontri umani emozionanti ma a volte anche drammatici, si raccoglieranno fondi per sostenere l’accademia di musica di Kharkiv, uno dei simboli del patrimonio artistico di un Paese da mesi sotto assedio e supportare i loro artisti.
Nel video che accompagna il lancio della campagna di 4Elements, la violinista Vera Lytovchenko dice anche di “aver visitato molti Paesi, tante sale da concerto” e di essere stata in Italia diverse volte e di amare il nostro Paese mentre sullo sfondo del video scorrono le immagini atroci della guerra con il suo carico di morte e distruzione, ma Vera dice anche: “Sogno soltanto una cosa. Sogno che possiamo tornare a suonare la nostra musica. Grazie mille”.
Il viaggio prevede la realizzazione del docufilm che ha per protagonisti lei stessa e il suo violino, veri e propri Ambasciatori internazionali per la pace.