AGI - L’Ucraina ritorna oggi il tema principale sulle prima pagine internazionali, con i referendum sull’annessione delle regioni orientali annunciati da Mosca: un passo che, secondo molte analisi, potrebbe essere il prodromo di un’escalation con il pericolo di un ricorso ad armi nucleari tattiche. Concluse con i funerali le cronache sulla morte della regina Elisabetta, ritrovano spazio sui quotidiani, specie britannici, ma anche francesi e spagnoli, le notizie di politica interna.
Washington Post
Dalle presidenziali americane del 2020 e dalle loro “turbolente conseguenze” è nata negli Usa “una potente generazione di influencer online”, che ha conquistato “un numero vertiginoso di follower” facendo da eco alle false affermazioni di Trump sulla frode elettorale, quella che l’ex presidente chiama la "grande bugia". Risulta da un'analisi del Washington Post, che la pubblica con risalto in prima pagina.
Ad esempio, Kyle Becker, ex giornalista di Fox News, è passato da 15.000 a 177.000 follower su Twitter dopo aver condiviso sulla piattaforma presunte rivelazioni sullo spostamento di milioni di voti da Trump a Biden. Questo e simili account si sono gonfiati di seguaci “nonostante gli impegni delle società Big Tech di vigilare sulla disinformazione elettorale”, e “hanno continuato a usare i loro potenti megafoni per condizionare il dibattito nazionale su altri argomenti”, come i diritti dei transgender e la teoria critica della razza, scrive il Post.
Molto spazio ha l’urgano Fiona che ha devastato Portorico, anche con un approfondimento sull’inefficienza della Fema, l’agenzia federale per gestione delle emergenze. Tra le altre notizie in evidenza, l’Ucraina con i referendum annessionisti annunciati da Putin e il procedimento penale avviato contro 47 persone accusate di truffato per 250 milioni di dollari un programma federale per fornire cibo ai bambini bisognosi durante la pandemia.
New York Times
Nei referendum per l’annessione di vaste parte del territorio ucraino, il New York Times vede rischi di una deriva atomica della guerra: “Il Cremlino ha segnalato che se la Russia dovesse procedere con l'annessione, anche se nessun altro Paese la riconoscesse, qualsiasi ulteriore azione militare dell'Ucraina in quelle regioni potrebbe essere vista come un attacco alla Russia stessa, giustificando qualsiasi risposta militare della nazione con il più grande arsenale nucleare” al mondo, scrive il giornale in uno dei articoli di prima pagina dedicati al conflitto.
Inoltre, aggiunge, “accresce la sensazione che la Russia stia alzando la posta” il via libera della Duma alle sanzioni penali per diserzione, resa o rifiuto di eseguire gli ordini durante la "mobilitazione" e la "legge marziale".
Preoccupazioni di cui si discute negli incontri a margine dell’Assemblea generale dell’Onu: “Resta però tutt’altro che chiaro come uno qualsiasi dei leader mondiali riuniti a New York possa essere in grado di influenzare Putin, che ha scelto di non partecipare all'assemblea, o cosa le Nazioni Unite potrebbero decidere di fare questa settimana, per quanto sia forte, ma universale, la rabbia contro Putin”.
Wall Street Journal
È l’Ucraina il tema che ha maggiore spazio sulla prima pagina del Wall Street Journal, con due titoli molto visibili, sul referendum annunciato da Putin nelle regioni orientali del Paese per l’annessione alla Russia e un lungo servizio sull’”esercito improvvisato” di militari e volontari, che “ha vinto la battaglia di Kiev e salvato l’Ucraina”.
I referendum e le contestuali mosse preparatorie di una mobilitazione generale, secondo gli analisti interpellati dal Wsj, “indicano che Putin sta gettando le basi per descrivere i combattimenti nelle regioni ucraine che intende annettere come un attacco contro il territorio russo per giustificare una campagna di arruolamento a livello nazionale per difendere il paese”.
Gli esperti avvertono che a questo punto, la comunità internazionale non dovrebbe più escludere che il presidente russo possa usare armi tattiche nucleari come ultima risorsa. Restano in primo i gravi danni causati a Portorico dall’uragano Fiona, mentre un titolo nella fascia alta è per i ribassi accusati ieri dalle Borse in vista del nuovo aumento dei tassi che la Federal Reserve, secondo tutte le previsioni, annuncerà oggi.
Financial Times
La “svolta radicale” che Liz Truss prepara nella politica economica del governo britannico è la notizia del giorno per il Financial Times, che mette l’accento sulla presa di posizione della premier in difesa dei suoi piani di tagli fiscali per le imprese e i contribuenti più ricchi: non sono ingiusti, ha affermato.
Truss, riferisce Ft, ha già dato via libera a programmi di dimagrimento della spesa per sanità e previdenza “che beneficeranno sproporzionatamente chi se la passa meglio”, sottolinea il giornale, e i suoi ministri stanno lavorando per disfare gli aumenti delle imposte sulle attività produttive e per eliminare il tetto ai bonus dei dirigenti delle grandi banche.
Mosse che pongono la Truss “in totale contrasto con Biden”, nota Ft, e cita il tweet in cui il presidente Usa si è detto “stufo” delle politiche economiche “trickle-down”, espressione che designa la teoria secondo cui i poveri gradualmente beneficeranno dell’ulteriore arricchimento delle classi più agiate: “Non ha mai funzionato”, ha scritto Biden. Downing Street si è affrettata a definire “ridicola” l’idea che il presidente si riferisse a Liz Truss. Ma alla domanda se la premier creda nella teoria “trickle-down” la sua portavoce ha risposto evasivamente di non averne mai parlato con lei, afferma Ft.
The Times
Le misure che il governo di Liz Truss varerà in settimana con l’obiettivo di favorire la crescita economia sono l’argomento che domina la prima pagina del Times. “Truss abolirà dell’imposta di registro per dare una spinta verso la prosperità”, dice il titolo.
La premier è convinta, scrive il giornale, che questo darà una spinta soprattutto al mercato immobiliare e incoraggerà le compravendite di case, che diventeranno fiscalmente meno onerose: attualmente il prelievo fiscale va dal 2% sulle transazioni fino a 250.000 sterline al 12% per quelle superiori a 1,5 milioni.
Non sarà l’unico taglio delle tasse, come Truss ha affermato in varie interviste ai media britannici da New York, dove si trova per l’assemblea generale dell’Onu. Resta in prima pagina anche la scomparsa della regina Elisabetta, con la notizia che da martedì sarà aperta al pubblico la cappella di St. George, nel castello di Windsor, dov’è stata sepolta.
Le Monde
Macron convocherà una conferenza nazionale sulla sanità, per aprire il confronto sugli interventi necessari a salvare un sistema in profonda crisi: questo il tema su cui punta Le Monde. L’appuntamento è fissato per il 3 ottobre. Si tratta, spiega il giornale, di “una declinazione sanitaria del Consiglio nazionale per la rifondazione”, insediato qualche settimana fa dal presidente come camera di concertazione sulle riforme economiche e istituzionali.
Ospedali sotto pressione, che non riescono a garantire l’assistenza, e grave carenza di persone sono i problemi principali di un sistema ridotto “all’ultimo respiro”, nelle parole del ministro Francois Braun.
L’Eliseo ha affermato di considerare la questione “prioritaria”, ma bisognerà trovare le risorse finanziarie necessarie per ripristinare i posti letto ora non disponibili e per rendere più attrattive le professioni sanitarie, come chiedono i sindacati dei medici.
Tra gli altri titoli di prima pagina, l’imbarazzo di Melenchon, leader della sinistra, per la polemica che investe Adrien Quatennens, il coordinatore del suo partito La France Insoumise, nella bufera dopo aver ammesso di aver picchiato sua moglie.
Le Figaro
Si sono già aperti i giochi per la successione a Macron, secondo Le Figaro, che dedica oggi l’apertura a un lungo retroscena sulle “ambizioni” di vari esponenti politici per la corsa all’Eliseo nel 2027.
“Ad appena cinque mesi dalle presidenziali, il dopo Macron già agita la maggioranza”, scrive il giornale, secondo cui sulla linea di partenza si sono già posizionati, “ciascuno a modo suo”, l’ex premier Edouard Philippe, il ministro dell’Interno, Gerard Darmanin, e il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire.
Sarà, prevede il quotidiano, un grattacapo per l’eurodeputato Stephan Sejournè, il coordinatore del partito di Macron appena ribattezzato Renaissance (Rinascita), tenere unite le file dei macronisti fino al traguardo del 2027. Anche tra le opposizioni, secondo Le Figaro, si comincia a sgomitare per le candidature tanto a destra, visto che Marine Le Pen ha già detto che non sarà in lizza, quanto a sinistra, se “eventualmente” Jean-Luc Melenchos dovesse farsi da parte.
El Pais
L’escalation voluta da Putin con i referendum per annettersi le regioni orientali dell’Ucraina e con i passi della Duma verso la mobilitazione generale e la dichiarazione dello stato di guerra sono in risalto sulla prima pagina di El Pais.
Sono, osserva il quotidiano, “risposte politiche” alla vittoriosa controffensiva ucraina, e si rivolgono tanto agli ucraini quanto ai russi. I referendum e la prevedibile successiva annessione alla Russia, hanno l’obiettivo di “intimidire Kiev sulle ipotetiche conseguenze della presa di quello che Mosca considera suolo russo in Ucraina. Tra questi, la minaccia nucleare”, scrive El Pais, mentre sul fronte interno la prospettiva di una coscrizione obbligatoria è un segnale ai ‘falchi’ del Cremlino che premono per una reazione forte all’avanzata militare degli ucraini.
E in questa direzione va anche l’incontro che ieri Putin ha avuto con le principali aziende russe di armamenti per discutere dell’aumento della fornitura di munizioni destinate alle truppe d’invasione. Ancora in evidenza la battaglia sul fisco apertasi tra il governo del premier socialista Sanchez e il Partito popolare di opposizione, che nelle regioni in cui amministra ha avviato tagli delle tasse in vista delle elezioni dell’anno prossimo. Il ministro delle Finanze pensa di neutralizzare questa offensiva sottraendo l’autonomia fiscale ai governi locali, ma l’idea non trova finora sostegno nella maggioranza.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Punta sull’Iran la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che mette in apertura le proteste scatenate nella Repubblica islamica dalla morte di una giovane donna, Masha Amini, picchiata dalla polizia morale del regime perché non indossava il velo.
Potrebbe essere, scrive la Faz, il momento in cui gli iraniani prendono coscienza di poter rovesciare il regime degli ayatollah se si uniscono come fecero per rovesciare la dittatura dello scià. In ogni caso, il presidente Raisi ha lasciato “un Paese in subbuglio” andando a New York per l’assemblea generale dell’Onu, e la sua preoccupazione è resa evidente dalla telefonata, molto pubblicizzata dai media ufficiali, che prima di partire ha fatto ai familiari di Masha, per dire che “era anche sua figlia”.
Spazio anche ai referendum promossi da Mosca per annettersi le aree occupate dell’Ucraina, con l’accento sulla netta presa di posizione del cancelliere tedesco Olaf Scholz, che li ha definiti inaccettabili e al di fuori del diritto internazionale. Tra le notizie in risalto, la decisione della Corte di giustizia europea che ha dichiarato incompatibile con il diritto comunitario una legge tedesca del 2015 sulla conservazione, a fini investigativi, dei dati sul traffico telefonico e sulla posizione degli smart phone.
China Daily
Un incontro con l’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger a New York ha offerto al ministro cinese degli Esteri, Wang Yi, “esortare gli Stati Uniti ad adottare una politica razionale e pragmatica nei confronti della Cina e a gestire adeguatamente la questione di Taiwan”, scrive il China Daily, che mette in evidenza la notizia.
Nel colloquio, a margine dell’assemblea generale dell’Onu, Wanh ha sottolineato che “una nuova Guerra Fredda tra Pechino e Washington sarebbe disastrosa per i loro legami bilaterali e per il mondo intero”.
A Kissinger, il ministro ha detto che “attualmente, dovrebbe essere data la massima priorità ad affrontare la questione di Taiwan in modo appropriato e che qualsiasi cattiva gestione di essa interromperebbe le relazioni tra Cina e Stati Uniti”.
Secondo il giornale, Kissinger “ha affermato che dovrebbe essere pienamente riconosciuto che la questione di Taiwan è estremamente importante per la Cina” e che “gli Stati Uniti e la Cina dovrebbero cercare il dialogo piuttosto che il confronto e dovrebbero stringere legami bilaterali di coesistenza pacifica”.
A New York Wang ha incontrato a New York un gruppo di dirigenti di aziende iscritte al Consiglio d'affari Usa-Cina, al Comitato nazionale per le relazioni Usa-Cina e alla Camera di commercio degli Stati Uniti, per rassicurarli sulla "certezze" delle prospettive di sviluppo dell’economia cinese e sulla determinazione di Pechino a portare avanti le riforme e ad ampliare l'apertura.
Quotidiano Del Popolo
Le intense attività diplomatiche del ministro cinese degli Esteri Wang Yi a margine dell’assemblea generale dell’Onu a New York sono in evidenza sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che riferisce dell’incontro con l’ex segretario di Stato americano Kissinger ma dà ampio spazio anche al colloquio con I paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Bahrain, Qatar e Oman).
Per Wang, scrive il giornale, le buone relazioni tra la Cina e i Paesi del Golfo sono l’avamposto dei rapporti con il mondo arabo. La Cina è da tempo il più grande partner commerciale del Golfo, con cui l’anno scorso gli scambi commerciali sono aumentati del 44%: si tratta, secondo Wang, di “un modello per la cooperazione tra la Cina ei Paesi in via di sviluppo”.
Il ministro ha auspicato che la Repubblica popolare e le nazioni del Golfo “dovrebbero continuare ad aiutarsi e sostenersi a vicenda”, e ha espresso “apprezzamento” per le posizioni assunte dagli Stati membri del Consiglio di cooperazione “a difesa della giustizia su questioni relative a Taiwan, Xinjiang, Hong Kong e diritti umani, nonché per la loro comprensione e sostegno alle legittime richieste della Cina”. Su queste basi, i rapporti potranno essere approfonditi e portati a un nuovo livello, ha auspicato Wang.