AGI - Quasi tutti i voli in partenza dalla Russia sono andati esauriti in poche ore dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato una mobilitazione parziale dei riservisti. Lo riporta il Guardian, aggiungendo che i dati di Google Trends, hanno mostrato un picco nelle ricerche di Aviasales, il sito web russo più popolare per l'acquisto di voli.
I voli da Mosca verso le capitali di Georgia, Turchia e Armenia, tutte destinazioni che consentono ai russi di entrare senza visto, sono andati esauriti in pochi minuti dall'annuncio di Putin, secondo i dati di Aviasales. Nel giro di poche ore, anche i voli diretti da Mosca all'Azerbaigian, al Kazakistan, all'Uzbekistan e al Kirghizistan non sono più visualizzabili sul sito web.
Flights departing Moscow and St. Petersburg today. The @AP is reporting international flights departing Russia have either sold out or skyrocketed in price after Putin announced a mobilization of reservists.
— Flightradar24 (@flightradar24) September 21, 2022
Search SVO, VKO, DME for Moscow airports and LED for St. Petersburg. pic.twitter.com/LV2PrkwPD9
Anche alcune rotte con scali, tra cui da Mosca a Tbilisi, non sono più disponibili. I voli più economici da Mosca a Dubai sono disponibili al costo di oltre 300.000 rubli (poco meno di 5 mila euro), circa cinque volte lo stipendio medio mensile.
Google search activity for "Aviasales" surged in Russia after Putin ordered a "partial mobilization" (300,000 reservists). Aviasales is Russia's website for purchasing flights. One-way flights out of Russia are selling out. pic.twitter.com/7CiJEMl86J
— (((The Daily Shot))) (@SoberLook) September 21, 2022
Le compagnie aeree russe non hanno mai collegato con così tanta frequenza le città e i poco più che sperduti villaggi dislocati in tutta la Federazione. Dal profondo nord fino alla Chukotka, quel territorio autonomo distante nove ore di fuso orario da Mosca a circa 80 chilometri dall’Alaska, i cieli siberiani anche senza le compagnie europee ed asiatiche restano molto trafficati. Trafficata è anche la rotta ‘polare’, ovvero quella più a nord di tutte che lambisce territori dall’aspetto lunare e culturalmente molto interessanti quali Novaja Zemlya e penisola di Yamal.
Con l’Europa off-limits sia per la compagine europee che russe, come del resto Stati Uniti, Canada, Corea del Sud e Giappone, i tanti vettori russi (su tutti Aeroflot, S7, UtAir e Ural Airlines) hanno incrementano il network interno e cercato di sbarcare in Paesi che non hanno attuato le sanzioni.
La compagnia straniera che dai giorni successivi l’invasione militare russa in Ucraina ha decisamente incrementato l’operatività è stata la Turkish Airlines che con i suoi grandi Boeing 777 ed Airbus hanno portato i russi i vacanza da Istanbul ad Antalya senza tralasciare le località della Costa Turchese (Izmir e Dalaman).
Osservando i tabelloni dei quattro aeroporti moscoviti, tutti internazionali, si evince che la Russia non è poi così isolata dal resto del mondo
Nel cuore dell’estate dagli scali di Mosca e dal Pulkovo di San Pietroburgo i collegamenti giornalieri della compagnia di bandiera turca erano anche oltre cinquanta. In queste ore le destinazioni preferite da russi sono Erevan in Armenia, la Turchia (volo per Istanbul di sola andata anche 3000 euro) e Dubai, tutte senza la necessità di visto.
Isolata, ma mica tanto
Osservando i tabelloni dei quattro aeroporti moscoviti, tutti internazionali, si evince che la Russia non è poi così isolata dal resto del mondo. Allo scalo Sheremetyevo, hub di Aeroflot dove sono operative ben tre piste e aeroporto delle compagine Sky Team (fino allo scoppio del Covid-19 atterrava anche Alitalia con il volo da Roma Fiumicino), operano le cinesi Sichuan Airlines (da e per Wuhan e Chengdu con estensione Bruxelles), China Eastern (Xian) e Air China (Pechino), ma anche Air Serbia con Belgrado (unica destinazione europea), Cham Wings Airlines (vettore privato siriano), Etihad (Abu Dhabi), Qatar (Doha) e la turca Coredon (Antalya).
Molto trafficato sia per le destinazioni interne delle funzionali compagnie secondarie russe che straniere è l’aeroporto Domodedovo a sud rispetto alla piazza Rossa. Da quando i cieli europei sono stati chiusi, Turkish Airlines è sbarcata con molteplici voli unitamente all’altro vettore turco Pegasus Airlines.
Da Domodedovo si vola in Egitto con Egyptair (Cairo, Sharm El Sheik, Hurghada) a Dubai con l’Airbus 380 dell’Emirates, Israele (El Al per Tel Aviv), Uzbekistan con la compagnia di bandiera uzbeka (quattro destinazioni), Bielorussia con Belavia per Minsk, a Sharjah con Air Arabia, a Baku con Azerbaijan Airlines, ad Ashgabat con Turkmenistan Airlines, in Bahrain con Gulf Air e ad Addis Abeba con Ethiopian.
Lo scalo di Vnukovo resta l’aeroporto principale della Turkish Airlines ma anche per collegare Erevan con le due compagnie armene (Armenia Airways ed Aircompany Armenia), Tbilisi con Georgia Airlines, Dubai con FlyDubai, Tehran in Iran con Mahan Air ed il Kazakistan con la kazaka Scat. A Vnukovo arriva l’Iraqi Airways con un volo per Baghdad. All’aeroporto di Zhukovsky, il quarto di Mosca che è hub di Ural Airlines, spazio per la compagnia tagika Somon Air (per Dushanbe) e la cinese Loong Air.
Traffico internazionale anche al rinnovato aeroporto di Pulkovo a San Pietroburgo. Giornaliero è il collegamento di Emirates per Dubai ma anche con Istanbul e Antalya da parte di Turkish Airlines. Da San Pietroburgo, che prima del blocco dei voli era servita tre volte al giorno con Helsinki (con Finnair) per una sorta di spola per i pendolari, l’offerta dei collegamenti nazionale è incrementata.