AGI - C'era attesa per l'intervento del presidente turco Recep Tayyip Erdogan all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Un intervento in cui il leader turco si è presentato forte dei tentativi di mediazione imbastiti in questi mesi nel conflitto tra Russia e Ucraina, ma soprattutto del successo del corridoio del grano, che ha permesso di sbloccare il passaggio di derrate alimentari prodotte in Ucraina bloccate da mesi a causa della guerra.
Una posizione che ha permesso a Erdogan di rilanciare un suo vecchio mantra: "Il mondo è più grande di 5".
Un riferimento al Consiglio di Sicurezza e al diritto di veto dei Paesi che vi siedono. Un sistema che al leader turco non è mai andato a genio e non ha perso occasione per rilanciare il concetto.
"Il mondo va oltre 5 Paesi e un mondo più giusto è possibile, non mi stancherò mai di ripeterlo. La nostra visione di politica estera si concentra sulla pace. A volte siamo i mediatori, a volte ci tocca costruire accordi", ha esordito il presidente turco.
E sia da mediatore sia da costruttore di accordi la Turchia ha agito tra Russia e Ucraina, ruolo che Erdogan ha rivendicato, ma lasciando la scena e il merito alle Nazioni unite.
"Il corridoio del grano è uno dei più grandi successi delle Nazioni Unite degli ultimi anni", ha detto Erdogan che ha ha definito "nostra responsabilità" trovare una soluzione alla guerra "con la diplomazia". Erdogan ha sottolineato che il dialogo e la diplomazia devono avere "la priorità".
"Abbiamo portato le parti faccia a faccia sia ad Antalya che a Istanbul e con l'accordo del corridoio del grano abbiamo voluto portare alimenti in tutto il mondo.", ha detto Erdogan.
"In Medio Oriente vogliamo una soluzione pacifica e duratura, sosteniamo la creazione di due Stati. È necessario raggiungere la sicurezza per le vite e per le proprietà dei palestinesi. Gerusalemme Est deve essere indipendente e uno stato sovrano palestinese deve nascere. Non c'è altra possibilità per una soluzione giusta e duratura", ha detto Erdogan un po' a sorpresa.