AGI - Ci sarà qualcuno che, più di chiunque altro, lunedì, resterà con il fiato sospeso, in attesa di vedere che ai funerali di Elisabetta II, uno dei più grandi eventi della storia moderna, tutto fili liscio come l'olio. E' Edward Fitzalan-Howard, Earl Marshal (conte maresciallo d'Inghilterra), 18esimo duca di Norfolk da quando, nel 2002, è morto suo padre. In qualità di pari più anziano del Regno Unito, al duca è affidato il compito di organizzare i funerali di Stato della regina Elisabetta II. Ci sono voluti vent'anni di pianificazione e lui si giocherà tutto in un giorno.
Saranno funerali, ma anche uno spettacolo come si addice alla regina pop, uno spettacolo di eleganza, precisione, fasto ma anche rituali della tradizione.
Tutto pianificato con una tempistica cronometrica, un compito da far tremare i polsi ma che a lui tocca perchè discende da sacri lombi, quelli dei Norfolk, che organizzano funerali e incoronazioni dal 1672: al nonno di Fitzalan-Howard toccò la regia dell'incoronazione della regina nel 1953, dei funerali di Stato di Winston Churchill nel 1965, dell'investitura di re Carlo III come principe di Galles nel 1969. Come conte maresciallo, il duca è responsabile anche dell'annuale apertura del Parlamento e delle incoronazioni dei nuovi monarchi.
La sua è una delle più antiche famiglie aristocratiche della Gran Bretagna, con un lignaggio che risale a Edoardo il Confessore. Secondo la House of Lords Act 1999, proprio grazie alle sue funzioni di Earl Marshal, Norfolk è uno dei due soli pari ereditari ammessi automaticamente alla Camera dei Lord, senza essere eletto dal corpo generale dei pari ereditari (l'altro è il Lord Gran Ciambellano). La famiglia ha da sempre legami con la famiglia reale: basti pensare che il terzo duca di Norfolk era zio di Anne Bolena e Catherine Howard, entrambe divenute mogli di re Enrico VIII.
Il duca - che attualmente vive nel maniero avito, il castello di Arundel, una fortezza medioevale mozzafiato, proprietà dei Norfolk da oltre 850 anni- ha ammesso che l'organizzazione dei funerali (e soprattutto che tutto vada secondo i piani) è stato "piuttosto spaventoso".
Come è comune con i duchi di Norfolk (ma eccezionale all'interno dell'aristocrazia britannica), Norfolk è un cattolico romano. Si è ispirato ai funerali del padre della regina, re Giorgio VII, ma quello "fu 70 anni fa" e lui è convinto che "il cerimoniale debba muoversi al passo con i tempi". E' anche cambiata la location perchè a differenza delle esequie di Giorgio VI e del principe Filippo i funerali di Elisabetta II si terranno all'Abbazia di Westminster e non a Windsor.
Per la verità il duca è stato aiutato: con il passare degli anni, il team che ha lavorato con lui è aumentato da una ventina di persone a 280. Adesso per loro sono le ultime ore, poi da martedì tutto riposo (fino al prossimo funerale). Lui intanto assicura -bontà sua- che non si fara pagare neanche un penny per il lavoro di questi anni.