AGI - Si chiama Regolamento sulla condizionalità allo Stato di diritto. È in vigore dal primo gennaio 2021 e consente all'Unione europea di adottare misure come la sospensione dei pagamenti o le rettifiche finanziarie per proteggere il bilancio europeo. Allo stesso tempo, i destinatari finali e i beneficiari dei fondi dell'Unione dovrebbero continuare a ricevere i pagamenti direttamente dagli Stati membri interessati. E per la prima volta è stato proposto oggi dalla Commissione europea contro l'Ungheria (per la sospensione di 7,5 miliardi di euro di fondi di Coesione).
Le misure previste dal regolamento sulla condizionalità possono essere proposte solo se la Commissione constata che le violazioni dei principi dello Stato di diritto incidono direttamente o rischiano seriamente di compromettere la sana gestione finanziaria del bilancio dell'Unione o degli interessi finanziari dell'Unione in modo sufficientemente diretto. Le violazioni devono essere quindi direttamente legate al bilancio dell'Unione, non semplicemente riguardanti lo Stato di diritto. Di quelle se ne occupa il meccanismo europeo per lo stato di diritto (incentrato sulla relazione annuale), il cui obiettivo è promuovere appunto lo Stato di diritto.
Dopo aver accertato l’avvenuta violazione, la Commissione propone l’attivazione del meccanismo e, successivamente, taglia o congela i pagamenti a quello Stato membro dal bilancio europeo. Il Consiglio dispone quindi di un mese di tempo per votare sulle misure proposte dalla Commissione (o tre mesi in casi eccezionali), a maggioranza qualificata (il 55% degli Stati membri vota a favore, e devono corrispoondere ad almeno 65% della popolazione totale dell'Ue).