AGI - Lutti, infedeltà, passi falsi: come quella di un comune mortale, anche la vita di Elisabetta II è stata attraversata da crisi, difficoltà e veri e propri scandali, che lei ha saputo affrontare con stoica fermezza.
Un amore fuori le righe le spiana la strada verso il trono
Elisabetta di York era nata principessa, il 21 aprile del 1926, alle 02:40 di mattina al numero 17 di Bruton Street, nel quartiere di Mayfair a Londra, prima figlia dei duchi di York, terza nella linea di successione al trono. E nulla lasciava pensare che un giorno sarebbe salita sul trono.
Educata a casa, imparò a parlare francese, a suonare, disegnare, e ricevette anche lineamenti di storia costituzionale e diritto. E tutto questo le risultò utile quando l'amore - una travolgente storia d'amore, quella dello zio, per un’americana divorziata - la portò inaspettatamente sul trono.
Fu dunque una crisi a spianarle la strada. Quando infatti, nel gennaio 1936, morì il nonno, re Giorgio V, che la adorava e le aveva regalato il primo pony e il primo corgie, fu incoronato lo zio, Edoardo VIII; ma lui ben presto si rese conto che non riusciva a rinunciare al suo legame con Wallis Simpson e scelse di abdicare.
Così, in modo imprevisto, sul trono salì il fratello di lui, Giorgio VI, il padre appunto della principessa Elizabetta. E ad appena 10 anni, divenuta la principessa del Galles, la sua vita cambiò.
L'amore (e le crisi) con il principe Filippo
Solo tre anni più tardi conobbe quello che un giorno sarebbe diventato suo marito, Philip Mountbatten, principe di Grecia e Danimarca. La coppia si sposò il 20 novembre 1947 all'abbazia di Westminster con una cerimonia trasmessa in mondovisione dalla BBC Radio. Neppure un anno dopo, il 14 novembre, nacque il primogenito, il principe Carlo; e ancora un anno dopo la principessa Anna.
Elisabetta salì al trono alla morte del padre, nel 1952. All'epoca 25enne, era a migliaia di chilometri di distanza, in viaggio in Kenya, con il principe Filippo quando la raggiunse la notizia che re Giorgio VI, che aveva un cancro ai polmoni, era morto nella notte a Sandringham.
Fu il marito a comunicarglielo e lei, indossato l'abito nero da lutto, prese l'aereo e tornò in patria come regina. Ad attenderla in aeroporto c'era il premier Winston Churchill insieme a metà del governo. Fu incoronata ufficialmente il 2 giugno del 1953, sotto la pioggia battente, e la cerimonia fu trasmessa in televisione, una prima mondiale.
Ma gli anni '60 e '70 le portarono una bella dose di crisi e scandali. Il principe Filippo intraprende un tour di diversi mesi a bordo dello yacht Britannia (con i membri del Thursday Club a cui appartiene): si sospettano adulterio e disaccordi all'interno della coppia reale. Le voci vengono dissipate dalla nascita del loro terzo figlio, il principe Andrea, nel 1960.
La strage dei bambini nel villaggio di Aberfan
Pochi anni dopo, nel 1966, fu una tragedia in Galles a mettere alla prova la corona: muoiono 144 persone travolte da una frana nel piccolo villaggio di Aberfan. Il regno precipita nel dolore anche perchè la maggior parte delle vittime erano bambini, rimasti sepolti sotto la loro scuola. La regina tarda ad apparire e a far visita agli abitanti ammaccati: è accusata di freddezza e distanza dai suoi sudditi.
Sarah, Diana e Meghan... una famiglia turbolenta
Una volta cresciuti, sono i figli che cominciano a darle grattacapi. Andrea sposa Sarah Ferguson, una rossa dai comportamenti disinvolti: nel 1992 diviene oggetto di scherno e scandalo quando viene 'paparazzatà con John Bryan, il suo 'consulente finanziario', che le bacia e succhia le dita dei piedi a bordo piscina durante una vacanza a St. Tropez.
Un altro scandalo che fa il giro del mondo è quello, nel 2005, del principe Harry, ritratto a una festa con una vecchia divisa militare e una svastica sul braccio. E' una festa mascherata ma questo non basta a evitargli di doversi scusare e manifestare contrizione di fronte al mondo.
Ma le crisi peggiori sono quelle legate a Diana e Meghan. Amatissima dal pubblico ma tradita costantemente dal marito, il principe Carlo, nel 1995 Lady D decide di togliersi i sassolini con una clamorosa intervista alla Bbc in cui lo denuncia pubblicamente: "Eravamo in tre nel matrimonio, un pò troppo affollato".
Gli anni turbolenti della separazione e del divorzio dei principi del Galles culminano nella morte in un incidente stradale di Diana a Parigi. Comincia subito a circolare la voce che, dietro la sua morte, ci siano i servizi segreti: è una voce abilmente orchestrata da Mohamed al-Fayed, il padre di Dodi, il miliardario-playboy, ultimo fidanzato della principessa.
Un pessimo colpo di immagine per la Casa reale che dovrà attendere anni perchè due inchieste (una della polizia francese, un'altra di Scotland Yard) concludano entrambe che l'incidente fu causata dalla condotta avventata di Henri Paul, l'autista, che era sotto l'effetto di alcool e psicofarmaci. Nei giorni però in cui l'intero Paese è in ginocchio per la morte della 'principessa di cuori', la regina appare fredda e distante: dovrà presentarsi in tv per piangerla pubblicamente con i sudditi.
Venticinque anni dopo, un altro membro della famiglia decide di confidare pubblicamente le sue difficoltà all'interno della Casa di Windsor. La moglie di Harry, Meghan Markle, accompagnata dal marito durante un'intervista con Oprah Winfrey, sciorina una serie di accuse: di essersi sentita abbandonata, addirittura spinta sull'orlo del suicidio, e lancia l'accusa più pesante, quella di razzismo all'interno della famiglia reale. I Sussex, che all'inizio del 2020 hanno lasciato Londra per trasferirsi in California, lontano dalla Famiglia, continuano a dare grattacapi e hanno preannunciato per la fine dell'anno un libro-esplosivo.