AGI - La minaccia della Cina a Taiwan non si è mai interrotta e Pechino ha fatto ricorso a mezzi da guerra cognitiva contro l'isola che si autogoverna, e su cui rivendica la sovranità.
È l'accusa di Taiwan alla Cina, contenuta in una nota dell'ufficio della presidente, Tsai Ing-wen, al termine di una visita al comando militare di Hualien, nella parte orientale dell'isola.
"Di fronte alle sfide il nostro esercito nazionale risponderà con calma all'intenzione del nemico di intromettersi e garantirà la sicurezza del Paese", ha detto Tsai.
"La situazione attorno allo Stretto continua a essere tesa e la minaccia non è mai stata interrotta", si legge ancora nella nota emessa da Taipei, e "oltre alle frequenti intrusioni di aerei e navi, la Cina ha anche condotto operazioni cognitive che utilizzano false informazioni per influenzare le persone".
Tra le operazioni a cui ha fatto ricorso Pechino viene menzionato l'uso di droni, dopo le incursioni dei giorni scorsi, e l'abbattimento di uno di questi, a uso civile, da parte dei soldati del comando delle isole Kinmen, che sorgono a soli pochi chilometri dalle coste cinesi.
Secondo diversi esperti, la Cina sta tentando di fare breccia nei media di Taiwan e potrebbe modificare la narrazione degli eventi sui social per demoralizzare l'isola.
Per contrastare la minaccia di un'invasione da parte delle Forze Armate cinesi, Taiwan ha lanciato quattro giorni di esercitazioni di artiglieria nella parte meridionale dell'isola: le tensioni tra Pechino e Taipei, già deteriorate per le pressioni della Cina sull'isola, sono ulteriormente peggiorate con la visita a Taiwan della speaker della Camera dei Rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, a inizio agosto, a cui Pechino ha risposto con imponenti esercitazioni militari che hanno accerchiato l'isola per sette giorni.