AGI - L'inserimento di un tetto sui prezzi del gas sarebbe una "idea stupida" e le sanzioni occidentali contro Mosca costituiscono una "minaccia per il mondo" senza riuscire a fiaccare un'economia russa che avrebbe superato il momento più duro. Parola di Vladimir Putin che, al forum economico di Vladivostok, ammette che Mosca stia affrontando difficoltà, non paragonabili però a quanto sta accadendo in Europa dove "la qualità della vita delle persone viene sacrificata per preservare la dittatura statunitense negli affari mondiali".
"I nostri esperti ritengono che abbiamo superato il picco della fase più difficoltosa e la situazione si sta normalizzando", ha sottolineato Putin, "ciò è provato da indicatori macroeconomici", in particolare "un tasso di disoccupazione al minimo, al 3,9%" e "un'inflazione in calo" dopo il +15,1% su base annua rilevato a luglio da Rosstat.
"L'aumento dei prezzi rappresenta ancora una certa minaccia" perché "influisce sul tenore di vita delle famiglie e sull'economia" nel suo insieme, ha riconosciuto Putin, che non ha nascosto i "problemi" legati alle sanzioni occidentali, "in particolare nelle aziende che vengono rifornite dall'Europa".
Le restrizioni hanno infatti comportato gravi disagi logistici in alcuni settori, in particolare quello automobilistico e tecnologico, che non sono più in grado di ricevere le parti necessarie per l'assemblaggio dei loro prodotti. Tuttavia Putin ha assicurato che il governo russo sta "attuando tutti i programmi di sviluppo", in particolare nell'Estremo Oriente.
"La Russia è forse l'unico Paese capace di essere autosufficiente in termini di risorse naturali" in un momento in cui, ha concluso, "uno dopo l'altro, in Europa stanno scomparendo posti di lavoro e imprese".
"Non importa quanto qualcuno voglia isolare la Russia, è impossibile farlo", ha ribadito Putin, assicurando che la Russia "non sta perdendo nulla", laddove la "febbre delle sanzioni in Occidente" sta "minacciando il mondo intero", il cui baricentro si è nel frattempo spostato in Asia.
Anche per questo Putin, che la settimana prossima incontrerà a Samarcanda l'omologo cinese Xi Jinping, ritiene una "misura stupida" il price cap. "Se l'Europa non vuole godere dei vantaggi del gas russo a basso prezzo, ci sono altri Paesi", ha sottolineato il capo del Cremlino avvertendo che la misura otterrebbe effetti contrari a quelli desiderati, in quanto la domanda per l'energia russa è elevata e le quotazioni aumenterebbero.
E verso mercati diversi da quelli europei andrebbero dirottate le derrate di grano ucraino, le quali, ha aggiunto Putin, stanno andando solo in una parte limitata nei Paesi in via di sviluppo, nonostante l'Occidente avesse sollevato lo spauracchio di una carestia nelle nazioni più povere. "Forse dovremmo pensare a limitare l'esportazione di grano e altri generi alimentari lungo questa rotta", è il suo monito, "mi consulterò sicuramente con il presidente turco Erdogan su questo argomento".
Per quanto riguarda le ostilità in Ucraina, che hanno finito per coinvolgere la centrale nucleare di Zaporizhzhia, la terza al mondo, Putin ha affermato di "fidarsi" del rapporto dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) pubblicato ieri. "Certo che mi fido di questo rapporto, l'Aiea è un'organizzazione internazionale molto responsabile e il suo direttore generale è una persona molto professionale", ha affermato Putin, asserendo però che l'agenzia Onu "è sotto pressione da parte degli Stati Uniti e dell'Europa e non può dire direttamente che la centrale viene colpita dal territorio ucraino".
Da settimane le due parti belligeranti si accusano a vicenda di colpire la struttura, con il rischio di una catastrofe radioattiva. "L'Aiea scrive che è necessario rimuovere l'equipaggiamento militare dal territorio della centrale. Ma non c'è equipaggiamento militare sul territorio della centrale", ha proseguito il presidente russo, "i nostri militari sono lì, ci stiamo sparando da soli?".
Per il presidente russo le accuse rivolte a Mosca sono "balle" in quanto nella struttura si troverebbero frammenti dei missili Himars consegnati da Washington alle forze ucraine. "L'Ucraina minaccia di minare la sicurezza nucleare, e non è chiaro perché lo stia facendo", ha concluso Putin, "a che serve creare minacce per l'intera Europa? Ma lo fanno".