AGI - "Ho cercato di guardare alla mia cultura attraverso la pole dance", ha detto Anna Vinogradova, un'artista di danza indipendente che vive a Kiev. Le non porta con sé una pistola. L’unica sua arma è la danza. Che impugna, però, come fosse la sua pistola ed è il so unico modo di proteggere la sua città dalla guerra portata dai russi. “Con la mia presenza, con la mia energia sto comunque combattendo".
Anna Vinogradova fa parte di quel “corpo di ballo”, di quel gruppo artisti della danza sperimentale del paese, indipendenti e resilienti, che sta mettendo a frutto le proprie abilità dentro a quella che ormai è la nuova arena: la guerra.
“Prima dell'invasione russa del 24 febbraio – racconta il New York Times – Vinogradova ha aiutato a gestire una piccola scuola di danza per bambini. Si era anche innamorata della pole dance, che ha portato a un'opera satirica, che combinava standup e pole dance, e s’è esibita in uno strip club vestita da minatore, un omaggio alla sua città natale, Donetsk, in conflitto con la Russia dal 2014”.
Ma ora i tempi sono decisamente cambiati. Ora però ci sono poche opportunità per quel tipo di riflessione artistica o per la creatività nella danza. "Qui si vive o si muore, e ci sono molte cose che devono da fare", ha detto Larissa Babi, una ballerina ucraino-americana che vive in Ucraina dal 2005 e ora lavora presso la fondazione Heroes Ukraine che si occupa di supportare un'unità speciale delle Forze operative del Paese.
Le storie dei ballerini ucraini hanno fatto notizia negli Stati Uniti e anche in Europa. Molti di loro hanno anche lasciato il Paese per vivere e lavorare altrove, la maggior parte andando in altre parti d'Europa ma i molti che sono rimasti, anche comprensibilmente, in questo particolare momento non hanno proprio in testa di ballare. C'è molto altro con cui fare i conti, anche quando le bombe non cadono e a tratti la guerra sembra interrompersi.
Alcuni di questi artisti, però, stanno usando la loro conoscenza e abilità con il corpo e nella danza in modi pratici per aiutare i militari (e pure se stessi) a far fronte allo stress psicologico e allo sforzo fisico del conflitto che va avanti oramai da oltre sei mesi.
Altri ancora stanno trovando conforto nelle routine semplici ma essenziali che tengono insieme il proprio corpo, come dormire e fare la doccia, allungarsi e respirare. Esercizi di mantenimento. Viktor Ruban, artista di danza, studioso e attivista, ha affermato di vederli come una pratica somatica che deriva "dall'impulso del corpo". Qualcosa di talmente forte da non riuscire a trattenersi.
Vita e arte di Anna Vinogradova e Krystyna Shyshkarova
E poi ci sono molti altri artisti che “si stanno offrendo volontari per iniziative umanitarie e di sostegno ai militari”. Dopo l'inizio dell'invasione russa, Krystyna Shyshkarova, la cui scuola a Kiev è uno spazio di rilievo per la danza contemporanea, è partita per una piccola città della zona di Vinnytsia, nell'Ucraina centro-occidentale, dove ha usato le sue attitudini di insegnante e coreografa da volontaria.
"In quel periodo è come se avessi avuto una rabbia fredda dentro, un po' come essere una macchina", ha descritto il suo stato d’animo. Ora, dall'inizio di maggio Shyshkarova è tornata a Kiev, dove insegna e coreografa nella sua scuola, anche se con un gruppo di studenti molto più ristretto.
Uno dei suoi studi è nel sottoscala dell'edificio. Non ci sono finestre. "È un rifugio, completamente difeso, è come essere in una capsula", ha detto riferendosi a quando suonano gli allarmi. "Cosa facciamo? Lasciamo volare i razzi e balliamo. È una strana sensazione», spiega.
Lei però continua a svolgere ancora attività di volontariato, cercando droni, occhiali termici e giubbotti. Una parte del suo studio è diventata essenzialmente un magazzino, dove i materiali vengono stoccati. Ma recentemente ha iniziato a interrogarsi su come potrebbe aiutare in un modo più specifico, forse anche più duraturo l’esercito.
“Comincio a vedere quanti traumi hanno i soldati”, ha detto Shyshkarova, “e non si tratta dei proiettili o delle bombe. È perché corrono troppo e qualcosa non va bene nella loro schiena. Oppure si girano e qualcosa non va con le ginocchia”.
Adesso lei e suo marito, Yaroslav Kaynar, anche lui ballerino, coreografo e insegnante, hanno iniziato a seguire corsi di addestramento tattico. E ha studiato i video di YouTube su come gestire le armi e muoversi con maggiore efficienza.
"Ci sono modelli del corpo meccanici e buoni o modelli del corpo sani", ha detto Shyshkarova. "Questo è ciò che abbiamo nella danza contemporanea: lo impariamo fin dall'infanzia". Per addestrare meglio i militari e alleviarli nei dolori fisici, Shyshkarova sta creando un sistema che lei chiama "coreografia tattica" e lo sta sviluppando con Andrii Polyarush, un soldato che ha anche perso una mano a marzo.
Così, “utilizzando una combinazione di tecniche di danza moderna e addestramento tattico, il programma prevede esercizi preparatori per civili e personale militare per creare sane abitudini di movimento. Sedersi, alzarsi in piedi, rotolarsi — senza danneggiare o gravare sulle articolazioni — non è così semplice come sembra.
Esercizi che sono come avere un giubbotto antiproiettile o delle munizioni. La danza, appunto, è la sua unica arma a sostegno della lotta dell’Ucraina costretta alla guerra dalla Russia.